a cura di Chiara Corbetta
La rubrica “Libri in pillole” si conclude (per ora) con la recensione scritta da Chiara Corbetta, studentessa di 3SB: ci presenta il romanzo “La canzone di Achille” di Madeline Miller.
Il testo è illustrato dall'autrice stessa.

La canzone di Achille è un romanzo affascinante, che reinventa in chiave moderna il mito classico di Achille e della guerra di Troia. L’autrice ci regala un retelling straordinario, capace di riportare alla luce una storia immortale con un tocco personale e una profonda sensibilità. La narrazione è vista attraverso gli occhi di Patroclo, un giovane principe esiliato, che sviluppa un legame profondo e indimenticabile con Achille, l'eroe leggendario. Il libro esplora la loro crescita, le prove che affrontano e il destino inevitabile che li attende. Si concentra su temi universali come l’amore, il sacrificio, l’eroismo e il destino, mescolati a riflessioni sulla gloria e sulla mortalità. È anche una celebrazione dell'amicizia e della lealtà, messa però spesso alla prova da eventi drammatici e dal peso delle scelte individuali.
Lo stile dell’autrice è poetico, ma allo stesso tempo accessibile. Ogni frase è scritta con cura e accompagna il lettore nei risvolti di una storia antica e senza tempo. Le descrizioni dei paesaggi greci sono reali e i personaggi, anche quelli divini, sono umanizzati, rendendo la narrazione coinvolgente. La parte del libro che mi ha colpita di più è stata quella in cui i due ragazzi trascorrono la propria quotidianità sul monte Pelio, accompagnati e sostenuti dai preziosi insegnamenti del centauro Chirone, loro maestro.

Una figura a cui in questo libro è stata dedicata una parte, secondo me, importante rispetto a quella dedicatale nel mito originale, è Briseide. Questo personaggio, infatti, rappresenta la donna come bottino di guerra, riflette la sofferenza e il destino delle donne catturate durante i combattimenti, mettendo in evidenza soprattutto come la donna venga oggettificata. Invece Teti, la madre di Achille, è un personaggio antagonistico di questa vicenda, in quanto cerca di dividere fino all’ultimo Achille e Patroclo.
Si potrebbe pensare che la figura di Patroclo sia costantemente offuscata da quella del suo compagno, in quanto, soprattutto all’inizio del libro, emergono delle profonde differenze tra i due. Nonostante ciò, credo che Patroclo, nel corso del racconto, sia riuscito a trovare un proprio spazio, pur mantenendo il rapporto con Achille, specialmente quando, durante la guerra, riscopre gli insegnamenti di Chirone e si dedica alla cura dei feriti. Ciò che mi ha colpito maggiormente è la straordinaria capacità dell’autrice di far emergere il sentimento. Il rapporto tra Achille e Patroclo è trattato con delicatezza e intensità, tanto che il lettore è trascinato in un vortice di emozioni: dall'amore alla disperazione, dalla rabbia alla speranza. È una storia che, a mio parere, riesce a colpire nel profondo, che lo si voglia o meno.
Tra le frasi più memorabili voglio ricordare:
"Lui è metà della mia anima, come si può chiamare questo amore diverso dal mio respiro?" Questa frase cattura il centro della storia, il senso di una relazione tanto forte da superare ogni barriera.
“Tu non mi lascerai. Non per il tuo orgoglio, non per il tuo destino. Tu non mi lascerai mai.” Questa frase evidenzia il legame indissolubile tra Achille e Patroclo. È una dichiarazione di fiducia assoluta.
“Era come se fosse stato modellato dagli dèi stessi: ogni movimento perfetto, ogni muscolo teso e pronto. Non c’era nulla di umano nella sua bellezza; era crudele, come una lama lucente.” Questa frase descrive la figura mitica di Achille, rappresentando la sua bellezza e la sua perfezione, ma anche il pericolo che rappresentava. È una descrizione che lo rende affascinante e, allo stesso tempo, irraggiungibile.
“Un giorno io sarò morto, ma il ricordo di noi vivrà nei canti dei poeti.” Questo passaggio mi ha colpito particolarmente perché cattura l’essenza del mito e del ricordo eterno, richiamando i passi finali del romanzo.
Consiglierei questo libro a chi cerca storie ricche di emozioni, a chi apprezza romanzi che esplorano i legami umani, ma anche la tensione tra il volere personale e il fato.
In conclusione, La canzone di Achille è un'opera memorabile, che restituisce nuova vita ai miti antichi, rendendoli universali e attuali. Madeline Miller approfitta dei “vuoti” lasciati dal mito per guidarci in un viaggio tra passione, dolore e immortalità, lasciandoci con il cuore pieno di emozioni.
Le puntate precedenti di "Libri in pillole":
INTRODUZIONE:
1. "PIERO FA LA MERICA" di Paolo Malaguti:
2. "TUTTO CHIEDE SALVEZZA" di Daniele Mencarelli:
3. “ITALIANA” di Giuseppe Catozzella:
4. “BREVE STORIA AMOROSA DEI VASI COMUNICANTI” di Davide Mosca
5. “LE ASSAGGIATRICI” di Rosella Postorino
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