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LIBRI IN PILLOLE/2 - “TUTTO CHIEDE SALVEZZA” di Daniele Mencarelli

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 13 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 27 feb

a cura di Matilde Angioni


La rubrica “Libri in pillole” prosegue con la recensione scritta da Matilde Angioni, studentessa di 5SB: ci presenta il romanzo “Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli. 

Il testo è illustrato dall’opera di Gaia Panzeri, anche lei della classe 5SB.


“L’orizzonte della salvezza” di Gaia Panzeri (5SB)												Che cos’è, per te, la vera salvezza?
“L’orizzonte della salvezza” di Gaia Panzeri (5SB) Che cos’è, per te, la vera salvezza?

Piuttosto che un libro, definirei “Tutto chiede salvezza” un viaggio profondo nell'animo umano, che coinvolge non soltanto il protagonista, un giovane di nome Daniele, il quale si trova a dover fare i conti con sé stesso, con la propria sofferenza e soprattutto con i propri disagi mentali, ma anche il lettore: quasi come un osservatore invisibile, si sente parte del libro, un po’ come nell’opera di Caspar Friedrich “Viandante su un mare di nebbia”, dove il paesaggio e il soggetto sembrano un tutt’uno; anche in questo libro la distanza tra chi legge e chi vive la storia diventa sfumata.

 

Il romanzo inizia quando Daniele si ritrova ricoverato in un ospedale psichiatrico, luogo in cui si sente uno straniero: perché è lì? Che cos’ha in comune con quei matti con cui condivide la stanza?

La copertina del libro protagonista di questa seconda recensione.
La copertina del libro protagonista di questa seconda recensione.

Ebbene, sarà il tempo a far trovare la risposta a Daniele, perché quelle persone, come lui, cercano risposte per le proprie ferite interiori, tutte così diverse le une dalle altre, ma allo stesso tempo così simili, perché, come fiumi, derivano tutte dalla stessa sorgente: i disturbi mentali.

Così, proprio in quell’ospedale, Daniele Mencarelli trova persone a cui sembra legato da un filo invisibile, perché tutti cercano la stessa cosa: condividono il bisogno di salvezza, di un ritorno alla luce dopo il buio.


Il linguaggio delicato dell’autore (con una spiccata personalità, visto l’uso del romanaccio) rispetta la stessa delicatezza dell’argomento del libro, mostrando come ogni piccolo passo verso la guarigione è come scalare una montagna, difficile ma non impossibile, perché in quel doloroso momento Daniele riesce a riscoprire la bellezza della vita.


“Tutto chiede salvezza” ci invita a fare i conti con la nostra umanità, chiedendoci di non nascondere le cicatrici e di non scappare dai nostri demoni, ma di imparare a conviverci, perché essi sono pur sempre parte di noi.

La speranza di riuscire a trovare la salvezza non è un semplice concetto astratto, ma una battaglia quotidiana che ognuno di noi affronta con sé stesso.  



Le puntate precedenti di "Libri in pillole":


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