Ogni anno si ribadisce con forza l'importanza del rispetto verso le donne e si condanna l'uso della forza e della violenza, da parte di certi uomini, che arrivano persino ad uccidere chi, invece, dovrebbe amare.
La buona notizia è che, quest'anno i femminicidi sono diminuiti, come viene sottolineato nel report "Questo non è amore", presentato dalla Polizia di Stato per l'omonima campagna di sensibilizzazione.
Ma vediamo alcuni dati: sono 86 le donne che ogni giorno sono vittime di reati in Italia: un numero di ben quattro volte superiore alle vittime di sesso maschile. Nel 35% dei casi gli episodi di maltrattamenti, di violenza sessuale e di stalking avvengono per mano del proprio convivente. Nei primi sei mesi del 2022 sono state 61 le donne vittime di omicidi volontari. Di queste, il 34% (pari a 21 donne) sono definibili femminicidi intesi, secondo la convenzione di Instanbul, come omicidi in cui le vittime sono «donne uccise in quanto donne», perché hanno messo in discussione il loro ruolo nella società o in famiglia. Il 38% delle vittime aveva figli piccoli. Mentre, per quanto riguarda l’autore del reato, si tratta del marito o del convivente nel 56% dei casi, del figlio o del genitore (19%), dell’ex marito (13%), del fidanzato o dell'ex compagno (12%). Tutti uomini molto vicini sentimentalmente alla vittima.
Rispetto al primo semestre del 2021, i femminicidi in Italia sono diminuiti del 26,1%. Un dato, però, che non è sufficiente per dire che il problema è superato, ma sicuramente un inizio che fa capire come la sensibilizzazione, a tutti i livelli, dà i suoi frutti.
Vi segnaliamo qui un articolo del nostro blog che aiuta le donne a riconoscere un partner che può diventare violento, e su cui non ci si può illudere che cambi: capire per non cadere nella violenza.
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