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CLAUDIA MOLTENI: circondatevi di bellezza e leggete tanto

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 8 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

1994  - Primo anno di servizio a Villa Greppi


2025 - Anno di fine carriera


Ha insegnato storia dell'arte negli indirizzi:


linguistico

umanistico


1- Dopo tanti anni di servizio in questa scuola, quale eredità credi di lasciare? Come sarebbe stata questa scuola senza di te?

Ho lavorato per tanti anni a Villa Greppi con entusiasmo e piacere, il mio obiettivo principale è sempre stato quello di trasmettere la passione per l'arte, che può diventare un elemento che completa piacevolmente la nostra vita. Ho anche partecipato a tanti progetti, come ad esempio la realizzazione, da parte degli studenti, di una guida turistica in cinque lingue, poi pubblicata e venduta nei negozi, ho insegnato svariati anni CLIL in inglese, o, per concludere, ho realizzato IL FOGLIO DI VILLAGREPPI, il blog scolastico scritto dagli studenti e che, spero, mi sopravviverà.

Nessuno è indispensabile, perciò la scuola senza di me sarebbe stata sicuramente un po' diversa, ma sarebbe stata comunque la grande Villa Greppi che abbiamo conosciuto.


2- Quali sono i ricordi più belli che porterai sempre nel cuore, pensando agli anni passati a Villa Greppi?

Sicuramente quelli legati ai viaggi d'istruzione o agli stage linguistici, perché sono momenti in cui si allentano le tensioni e si approfondisce di più il rapporto con studenti e colleghi.

Indimenticabile in viaggio a Barcellona con la prof.ssa Renata Valagussa e il prof. Ferdinando Radaelli e studentesse con cui sono ancora in contatto, oppure gli stage a Parigi con la prof.ssa Angela Molteni, a Vienna con le prof.sse Daniela Mandelli e Gabriella Montali, o, ultimamente, a Siviglia con la prof.ssa Sabrina Ferrante.

Anche le serate danzanti che organizzavamo in aula magna, con tanto di rinfresco e orchestrina, sono stati momenti di convivialità in cui si creava una maggiore unione del corpo docente e che adesso, purtroppo, non si fanno più.


3- Durante la tua carriera la scuola è mutata molto; cosa pensi sia cambiato in meglio e cosa in peggio?

L'unico elemento migliorativo che vedo nella scuola è l'inserimento delle lavagne LIM nelle classi... un po' poco. Purtroppo tutto il resto è peggiorato. In passato il liceo era una scuola in cui si educavano delle persone a formulare pensieri critici, cittadini che arrivavano ad avere una solida base di conoscenza che gli serviva per affrontare con più consapevolezza sia la vita che l'università. Oggi il livello si è abbassato moltissimo. La scuola è diventato un grande contenitore dove deve starci di tutto: oltre alle materie curricolari gli studenti seguono incontri di educazione civica, educazione stradale, educazione alimentare, educazione genitoriale.... ma tutto ciò, anche se interessante, è a discapito delle discipline curricolari, che non hanno più il tempo necessario per far riflettere gli studenti su ciò che studiano.

E' cambiata molto anche la società, che è diventata sempre più superficiale e frammentaria, e ciò non aiuta gli studenti, che sono sempre più fragili.

E' aumentato in modo sproporzionato l'aspetto burocratico amministrativo, che a volte, anche contro ad ogni logica, prende il sopravvento sugli aspetti didattici. E non parliamo delle classi pollaio, tanto denunciate in tempo di Covid, ma che continuano ad esistere.

Rimane il rapporto studenti-insegnante, che bisogna creare in modo costruttivo, e deve essere un rapporto positivo e di fiducia.



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