top of page
Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Lou Reed e la musica tabù

Aggiornamento: 18 mag 2023

di Dafne Sanua

“Shaved her legs and then he was a she

She says, "Hey, babe, take a walk on the wild side" ”


Spesso quando qualcuno pensa alla musica pensa solo alle cose più superficiali, come il ritmo o il genere. Ma è possibile che il testo possa cambiare opinioni o aiutare il pubblico ad avere una mente più aperta?

Da secoli l’arte ha avuto lo scopo di creare un cambiamento e diffondere messaggi, non solo di essere apprezzata. Questo ha contribuito a modificare il mondo, trasformando la società e la mentalità delle persone.

Nei decenni scorsi sono state scritte molte canzoni che trattavano argomenti “indiscutibili”, e molte di esse diventarono famose, influenzando un gran numero di persone. Alcune sono “Mother” dei Pink Floyd, dell’album The Wall (1979), dove un giovare ragazzo parla a sua madre e chiede se sia giusto fidarsi del governo (“Mother, do you think they'll drop the bomb? / Mother, should I trust the government?”); oppure in “Hotel California” (1976) gli Eagles comparano la scena musicale di Los Angeles di quegli anni a un’hotel infernale dal quale non c’è uscita. La band la definì "Una canzone sul ventre oscuro del sogno americano e sull'eccesso in America, qualcosa che conoscevamo molto bene". Nonostante questo, Hotel California diventò una delle canzoni più famose di sempre e fece aprire gli occhi sulla situazione a molti ascoltatori.


Un altro esempio è “Walk on the Wild Side” di Lou Reed, dall’album Transformer del 1972. Quest’ultima venne spesso trasmessa alla radio, poiché chi la gestiva ignorava il testo. La canzone parla di argomenti come la transessualità, la prostituzione maschile e l’uso di droga, temi che erano tabù al tempo, di cui si sentiva parlare raramente, soprattutto in un ambito come la musica.

"Ho sempre creduto che c'è un numero incredibile di cose che si possono fare attraverso una canzone rock'n'roll e che si possono scrivere seriamente senza perdere il ritmo", disse una volta alla giornalista Kristine McKenna. "Le cose di cui ho scritto non sarebbero considerate un grosso problema se apparissero in un libro o in un film".


“Jackie is just speeding away

Thought she was James Dean for a day”


La canzone parla di cinque personaggi spregiudicati, basati tutti su attori “superstar” di Andy Warhol. "Ho pensato che sarebbe stato divertente far conoscere alla gente dei personaggi che forse non avevano mai incontrato prima, o che non avevano voluto incontrare", disse Reed in un’intervista.

La canzone apre parlando di Holly e Candy, due attrici trans degli anni ‘60 che dopo aver ricevuto attacchi omofobi decidono di trasferirsi e diventare chi sono veramente. Reed parla dei servizi che dava Candy nel retro del bar dove lavorava, e di Little Joe, un prostituto basato su un personaggio in un film del ’68. Inoltre il cantante nomina “Sugar Plum Fairy”, un eufemismo per uno spacciatore di droga, e infine Jackie, un’altra superstar di Warhol.

Walk on the Wild Side ricevette molti ascolti in radio nonostante gli argomenti di cui trattava, ed era proprio la confidenza del cantante e la melodia che la fecero diventare così famosa. Lou Reed fu un’ispirazione per molti artisti che lo seguirono, soprattutto con i suoi testi così rischiosi per il tempo.


"Jane in her corset, Jack is in his vest, and me I'm in a rock n' roll band." – Sweet Jane, the Velvet Undergound


In molte delle canzoni, anche nel suo lavoro precedente nei the Velvet Underground, Reed scriveva di argomenti incredibilmente progressisti per il tempo. C’erano altri gruppi contemporanei che parlavano degli stessi argomenti, ma nessuno ebbe la stessa influenza di Lou Reed.

Quindi quando ascoltiamo una canzone alla radio, dobbiamo cercare di non fermarci alle apparenze, a volte il testo può essere profondo e ha lo scopo di farci riflettere sui problemi del mondo ed è uno stimolo per capire come cambiarlo, oppure semplicemente accettarlo.



57 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page