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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

L’OROLOGIO DELL’APOCALISSE METTE IN GUARDIA IL MONDO

di Laura Cetani

L’orologio del giorno del giudizio descrive quanto l’umanità sia vicina all’Armageddon, ma da dove viene, come si legge e cosa possiamo imparare da esso?

A ideare l’Orologio dell’Apocalisse furono gli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientist, che nel 1947 volevano lanciare un potente segnale d’allarme per il disarmo nucleare. Per decenni, infatti, questo orologio era noto come “orologio atomico”, proprio per scongiurare un altro conflitto nucleare dopo la Seconda Guerra mondiale. Un simile scontro sarebbe risultato fatale per la popolazione terrestre e l’orologio serviva per mostrare, attraverso un’immagine forte, il disastro.

Quest’anno l’orologio compie 75 anni e per la 75esima volta, ogni anno nel mese di gennaio, gli illustri scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists pubblicano il loro giudizio su quanto le lancette si avvicinino, pericolosamente, alla mezzanotte, cioè alla fine del mondo.

In realtà, il Doomsday Clock, così chiamato in inglese, è un orologio metaforico e ogni anno ci dice quanto l’umanità sia vicina alla propria estinzione.

Naturalmente non si tratta di un vero e proprio orologio con ingranaggi e lancette, ma di uno strumento che indica il pericolo per la nostra specie sulla base di eventi e situazioni che riguardano il globo. Le lancette, infatti, possono andare anche all’indietro in base a ciò che si sta verificando nel mondo.

Da allora, ogni anno, le lancette vengono spostate avanti e indietro: si sono spostate in avanti durante la guerra nel Vietnam o per le tensioni in Medio Oriente, ma si sono spostate indietro dopo la caduta del muro di Berlino.

Ma è in questi ultimi anni che si è raggiunto il record negativo: dal 2020 tra epidemia di Covid, crisi economica, scioglimento dei ghiacci e cambiamento climatico, l’orario segnato sul Doomsday clock si è fermato alle 23:58:10. 100 secondi all’autodistruzione, alla catastrofe!

Quello che ci domandiamo è perché gli scienziati abbiano deciso di lasciare le lancette a 100 secondi dall’apocalisse anche quest’anno. Il motivo è che ci troviamo intrappolati in un momento pericoloso. È colpa della pandemia, della crisi economica, dei cambiamenti climatici, delle tensioni internazionali tra le super potenze, dei bombardamenti russi sull’Ucraina, dei test nucleari della Nord Corea, della situazione tra Taiwan e Hong Kong, dello sviluppo di missili iper-sonici, della sperimentazione di armi anti-satellite, dei falliti tentativi di accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran, dell’uso improprio delle nuove tecnologie. Sentendo elencare tutti questi problemi ci si rende conto che la situazione è davvero catastrofica.

Ma possiamo tirare un sospiro di sollievo. Lo scorso anno ci sono stati anche alcuni aspetti positivi che non hanno fatto spostare avanti le lancette: l’accordo sul clima, gli incentivi sull’uso di energie rinnovabili, il sostegno economico dei Paesi ricchi a quelli poveri, l’accordo sugli armamenti, la “caduta” di Trump.

Quindi, può essere che il Doomsday Clock non sia solo simbolo di pericolo, ma anche di speranza? In reraltà è un simbolo di consapevolezza. Sta di fatto che l’orologio fa ancora tic-tac e questo ci fa ben sperare.

Allora buon compleanno Doomsday Clock! Speriamo di soffiare solo sulle candeline, così si augurano gli esperti e anche noi.


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