di Gloria Schillaci
Il termine luddismo nasce dalla leggenda di Ned Ludd, un giovane che, nel 1779 avrebbe distrutto un telaio in segno di protesta per le troppe ore di lavoro. Il luddismo nacque nel XVIII secolo in Inghilterra, come movimento di protesta operaia ed era caratterizzato dal sabotaggio della produzione industriale. Oggi con il termine luddismo si indicano tutte le forme di lotta violenta contro l'introduzione di nuove macchine e, per estensione e con intento denigratorio, ogni resistenza operaia al mutamento tecnologico.
Ai giorni d’oggi è nata un’associazione chiamata Luddite Club, ispirato al movimento del Luddismo. Quest’associazione è stata creata da un gruppo di studenti che rifiuta l’uso degli smartphone, dei social e si dedica alle attività all’aria aperta, alla lettura, discussione e frequenta le biblioteche.
Ha fatto molto clamore la scelta di questi studenti americani, i quali hanno deciso di cancellare qualsiasi social e liberarsi dall’uso della tecnologia. L’idea è di una studentessa di nome Logan Lane, che frequenta la Edward Murrow High School.
Così come il luddismo considerava la meccanizzazione come la causa dei bassi salari e della disoccupazione, allo stesso modo Lane e i suoi compagni ritengono che i social siano una delle tante cause principali di malessere tra gli adolescenti. Lane ha sperimentato sulla sua pelle l’effetto dannoso dei social e ha deciso quindi di vivere senza smartphone (i membri del club usano i vecchi telefoni a conchiglia) e ha affermato che dal momento in cui lo ha fatto si è dedicata a tutte quelle attività che con l’avvento dei social non erano più praticate, quale la lettura dei libri, le passeggiate, la scrittura, trovarsi a suonare la chitarra e cantare insieme e molte altre.
I membri del Luddite Club si incontrano ogni domenica dedicandosi ad attività come dibattiti, scrittura, disegno e lettura.
Oggi il Luddite Club conta circa 25 ragazzi. Farà altri proseliti?
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