Giovanni Paolo II: il "Papa dei giovani" e molto altro
- Il Foglio di Villa Greppi
- 2 giorni fa
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di Alexandra Toso
Giovanni Paolo II fu il primo papa di origini slave, il primo non italiano dopo 455 anni di storia della Chiesa.
Nei suoi 26 anni di pontificato, egli viaggiò in tutto il mondo come nessun Papa aveva mai fatto prima, per promuovere il dialogo e lo scambio tra le diverse culture e chiedere perdono per le ingiustizie commesse dalla Chiesa cattolica in passato. In particolare, si adoperò molto per contrastare il regime comunista in Polonia, ed utilizzò la propria influenza per promuovere ovunque il riconoscimento dei diritti umani; mise al centro i poveri, i sofferenti, le numerose vittime delle guerre del tempo.
Esordì come Papa con un simpatico "se sbaglio, mi corrigerete", in modo umile e ponendosi al pari dei fedeli, cercando di abbattere, da quel momento in poi, le barriere culturali costruite dalla Chiesa in secoli di storia, e di eliminare l'aura di “regalità” attribuita al Papa, rendendosi "pellegrino" tra i fedeli. Papa Giovanni Paolo II trasformò la figura del Papa in quella di un padre, di cui milioni di giovani si sono sentiti figli; fu diverso, nuovo, umano.
Karol Wojtyla era l’ultimo di tre figli di una famiglia benestante di Wadowice, in Polonia. Sua sorella, suo fratello e sua madre morirono, lasciando al padre Karol, da cui Wojtyla prese il nome, il compito di crescere un figlio da solo. Karol fece la prima comunione a nove anni, si diplomò al liceo, ricevette la cresima a diciott’anni e si iscrisse alla facoltà di Filologia e Lettere polacche.

Tutto nella sua vita sembrava tranquillo e regolare, fino al 1 settembre del 1939, il giorno in cui i nazisti invasero la Polonia: gli slavi erano da loro considerati una razza inferiore, gli intellettuali erano perseguitati e uccisi. L’unica possibilità di salvezza, per Karol e suo padre, sarebbe stata quella di scappare verso est, ma lì furono sorpresi dalla presenza dei sovietici. Cominciarono, dunque, una vita clandestina e il futuro Papa trovò lavoro in una fabbrica di prodotti chimici per evitare la deportazione, trovando anche il tempo di scrivere opere teatrali nazionaliste e di interessarsi alla spiritualità cattolica. All'età di ventidue anni, dopo il terribile periodo della guerra, Karol si sentì chiamato al sacerdozio, quindi frequentò diversi corsi di formazione nel seminario clandestino più grande di Cracovia, promuovendo, in segreto, il "Teatro Rapsodico", ovvero un gruppo di teatro clandestino; fu ordinato sacerdote dopo la guerra, nel 1946.

Non è sicuramente questa la storia che ci si aspetterebbe di leggere riguardo uno dei papi più iconici della storia ed è proprio questo che rende Wojtyla un Papa rivoluzionario: come dice lui, ciò che lo ha formato sono state le sue esperienze e i momenti di preghiera profondi durante i ritiri spirituali, le uscite in montagna o le gite in kayak che organizzava per gli altri ragazzi del seminario: "Se parli con la maggior parte dei papi, diranno che hanno ricevuto la loro formazione dal seminario. Io, invece, ho ricevuto la mia formazione portando i giovani nel deserto”, aveva affermato.
Dopo essere stato inviato a Roma, egli conseguì un dottorato in Teologia e diventò ministro pastorale degli emigranti polacchi in Europa. Nello stesso anno diventò cappellano degli universitari e insegnante di Teologia Morale ed Etica.
Wojtyla partecipò al Concilio Vaticano II (1962-1965), contribuendo enormemente alla stesura dell'enciclica pastorale Gaudium et spes, che afferma che la Chiesa non rivolge agli uomini d'oggi ammonimenti pedanti, ma (…) ne condivide gioie e sofferenze.
Arriviamo a noi: Wojtyla fu eletto Papa il 16 ottobre 1978; scelse di chiamarsi Giovanni Paolo II, e il suo fu uno dei pontificati più lunghi della Storia, durato quasi 27 anni.
“Vi diranno che non siete abbastanza. Non fatevi ingannare, siete molto meglio di quello che vi vogliono far credere.”, è soltanto una delle sue celebri e significative affermazioni.
Papa Giovanni Paolo II dedicò tutte le proprie energie ad aprire la Chiesa alla carità rivolta all’umanità intera. Compì un totale di 104 viaggi apostolici e incontrò più di 17 milioni di fedeli.
Wojtyla abbracciò il Dalai Lama, pregò con gli altri leader religiosi ad Assisi e con i "fratelli maggiori" ebrei in sinagoga.
Come ci disse Papa Francesco nell’Angelus del 9 novembre 2014, il lavoro di mediazione operato da Papa Wojtyla tra la fine della guerra fredda, la dissoluzione dell’Unione Sovietica e l’unificazione della Germania, fu fondamentale. Infatti, il contributo del pontefice fu decisivo per il crollo del Muro di Berlino: “Le dinamiche che hanno portato alla fine del comunismo sono ampie (…). Poteva scatenarsi una guerra civile, invece è stato un processo relativamente pacifico. (..) Wojtyła è stato una guida, contro ogni forma di violenza”.
Wojtyla, inoltre, si è reso veramente servo di Dio, non atteggiandosi come un sovrano o "dio in terra", e togliendo quel pluralis maiestatis che poneva il Papa su un livello di superiorità, come i reali, semplicemente usando l’io al posto del noi per parlare di sé.
Nel 1985 il Papa istituì le Giornate Mondiali della Gioventù. Le diciannove edizioni della GMG che si sono tenute nel corso del suo pontificato hanno riunito milioni di giovani in varie parti del mondo, così come gli Incontri Mondiali delle Famiglie da lui iniziati dal 1994.

Egli fu molto attivo anche nella lotta contro il cambiamento climatico. Cercò di correggere la visione errata per cui gli uomini avrebbero il diritto di sfruttare la natura in maniera illimitata, ritraendoli, invece, come dei "custodi premurosi". Espose chiaramente le conseguenze della crisi ambientale: non solo i danni irreversibili arrecati all’ambiente e alle generazioni future, ma anche una società alienata dalla natura.
Giovanni Paolo II morì in Vaticano il 2 aprile 2005, alle ore 21.37, mentre si concludeva il sabato e si era già entrati nel giorno del Signore e Domenica di Pasqua e venne richiesto dai fedeli affezionati "Santo subito".
Il 27 aprile 2014, infatti, è stato proclamato santo da Papa Francesco.
Wojtyla fu insegnante, avventuriero, scrittore, Papa dei giovani. Prima di tutto, però, fu un ragazzo, fu un uomo, e la sua vita ci dimostra che, nonostante un inizio incerto e difficile, magari andando anche controcorrente, la differenza nel mondo si può e si deve fare.

“Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro!”
(Papa Giovanni Paolo II)
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