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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Cerchi un po’ di pace? Vai al laghetto di Sartirana


di Elena Griffini


Poco lontano da Villa Greppi c’è un’oasi di pace, un luogo dove poter passeggiare per riflettere o conversare con gli amici, lontano da rumori, folla e smog. E’ il laghetto di Sartirana, che presenta un percorso ad anello lungo circa 2 km, facilmente percorribile e immerso nella natura.

Il lago di Sartirana è un piccolo bacino idrico nel comune di Merate, riserva naturale protetta dal 1983 e sito di interesse comunitario (SIC dal 2003), compreso nel territorio dei parchi brianzoli, tra il Parco Adda Nord e il Parco di Montevecchia e Valle del Curone. È un posto poco frequentato se non dai meratesi, e forse per questo motivo conserva un buon livello di naturalezza selvatica.

L’accesso al lago è possibile in due punti ma è regolamentato in modo rigido: si può visitare solo a piedi e senza animali domestici al guinzaglio. Molti altri divieti scritti sui cartelloni degli ingressi (ad esempio si può accedere solo dalle 6.00 alle 22.00) e lungo l’intero percorso, proteggono l’integrità della fauna e della flora del lago, ed è giusto così, altrimenti in poco tempo non avremmo più questa bellezza paesaggistica.

La vegetazione è davvero ricchissima; non solo quella strettamente lacustre, costituita dai canneti, dalle ninfee (bianche e rosa), dalla tifa, dalla cicuta virosa, ma anche quella del bosco che lo circonda dove facilmente ci si può imbattere in alberi secolari come il salice bianco, l’ontano nero, le betulle.

Altrettanto ricca e diversificata è l’avifauna: tra le specie più note sarà facile riconoscere: il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, lo svasso, l’airone cenerino; tra quelle meno note sono presenti: l’airone rosso, il martin pescatore, il tarabusino.

Nel mezzo del canneto, alla fine di un ponticello di legno, c’è una casetta dove si può sostare o fare birdwatching.

Moltissime sono le specie ittiche: lucci, tinche e carpe, per le quali è consentita la pesca “no kill” (cioè il pesce preso all’amo viene subito liberato e rimesso in acqua); poi alborella, pesce persico, boccalone, scardola, triotto, anguilla, carpa a specchi, pesce gatto. La pesca è ovviamente regolamentata in base ai periodi di riproduzione dei pesci.

Il lago di Sartirana, bacino morenico e poco profondo, non ha immissari; è alimentato da due sorgenti, oltre che dalle precipitazioni atmosferiche e dalle acque che percolano dalle colline circostanti. L’apporto di acqua è piuttosto esiguo visto che le sorgenti sono spesso in secca. L’emissario è la Ruschetta che prima alimenta lo stagno artificiale di San Rocco e poi sfocia nel fiume Adda.

E’ uno di quei piccoli spazi incontaminati che siamo riusciti a salvare in Brianza, dove è possibile riscoprire la bellezza di questo territorio.



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