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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO PER CHI SI OCCUPA DI RICERCA SCIENTIFICA E PER CHI SI DEDICA ALL’OTIUM

“È la dose che fa il veleno” Paracelso


di Allyson Signorelli


Il 7 febbraio 2019 le classi del triennio chimico hanno partecipato ad una conferenza concernente il rischio chimico sui luoghi di lavoro presso l’istituto “Fiocchi” di Lecco.

Gli interventi dei relatori, rappresentanti di INPS e ATS, avevano l’obbiettivo di affinare le capacità di percezione del pericolo non solo dei ragazzi frequentanti gli istituti tecnici, bensì anche quelle di tutti i lavoratori presenti alla conferenza, impiegati in lavori ordinari senza presenza di evidenti pericoli.

In uno dei primi interventi i relatori hanno precisato come non necessariamente ciò che sembra pericoloso debba esserlo, come, viceversa, spesso sostanze o azioni che sembrano innocue possono invece essere pericolose, portando l’esempio del metano. Non tutti sanno infatti che l’odore sgradevole che si avverte quando c’è una perdita di questo gas non è dovuto al gas, che è invece inodore, bensì ad una componente addizionata successivamente dalle industrie per obbligo di legge che serve per garantire maggiore sicurezza all'utente.

Successivamente il discorso è stato spostato sui danni alla salute che possono essere provocati dalle sostanze chimiche; possiamo individuare due livelli. Nel primo livello sono compresi tutti quei danni alla salute che possono essere riscontrati tempestivamente sulla persona come ad esempio intossicazioni, irritazioni; del secondo livello invece fanno parte i problemi di salute a lungo termine causati dalla costante esposizione ad agenti nocivi che possono causare, ad esempio, tumori o malattie respiratorie.

Gli interventi che si sono susseguiti sono stati molto dettagliati e hanno affrontato anche questioni matematiche, come i calcoli statistici per la valutazione del rischio, la classificazione delle sostanze pericolose in Italia ed Europa, i nuovi problemi legati alle nanotecnologie e la necessità di sensibilizzare un pubblico più ampio per quanto riguarda queste tematiche.

Sebbene sia difficile da credere, anche persone che non lavorano con agenti chimici o macchine industriali possono incorrere in pericoli durante il proprio lavoro. Come rivela una ricerca della Que Choisir, più di un terzo del materiale scolastico, secondo gli autori del test, andrebbe evitato perché contiene sostanze indesiderate come gli interferenti endocrini ftalati (alterano la normale funzionalità ormonale dell'apparato endocrino), riscontrabile soprattutto in matite colorate e pastelli, e come la sostanza tossica formaldeide (irritante per inalazione, potenzialmente letale per ingestione, cancerogena poiché interferisce con i legami tra DNA e proteine) rilevabile nelle colle stick. Per quanto riguarda gli inchiostri, vi si possono trovare impurità cancerogene, conservanti o fragranze allergizzanti.

In generale quindi ognuno di noi deve prestare moltissima attenzione alle proprie azioni sul luogo di lavoro e conoscere come intervenire in caso di pericolo. Per le persone che frequentano il liceo: sapete quale estintore utilizzare su un impianto elettrico in fiamme? E dove si trova l’uscita di sicurezza a voi più vicina?

Chi invece studia in un istituto tecnico sa come operare nel caso si versasse sulle mani un acido? E se dovesse usare una sostanza tossica sa quali DPI (dispositivi di protezione individuale) utilizzare?

Se non lo sapete, è meglio informarsi!


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