di Anna Fumagalli
L’inverno è ormai alle porte e nell'Istituto Greppi, pensando al problema del riscaldamento che si presenta puntuale ogni anno, è cominciato a circolare il solito dubbio: “Il riscaldamento funzionerà?”
Noi studenti possiamo solo immaginare cosa stia dietro a questa problematica, per questo abbiamo pensato di chiedere i dettagli alla nostra preside, che si è resa disponibile a informare gli interessati.
Per prima cosa le chiederei di riassumerci brevemente la situazione dal suo punto di vista.
Lo scorso anno abbiamo avuto un grosso guasto all'impianto che ha interessato buona parte dell'istituto. A seguito è stato fatto un massiccio intervento che ha risolto il problema nelle aule ma non nei corridoi, in aula magna e nelle zone esterne. Io ho avuto ampie assicurazioni dalla Provincia di risoluzione di questo problema entro l'inizio dell'anno scolastico; da allora, però, nessuno è venuto a metterci mano, quindi ho telefonato già diverse volte dall'inizio dell'anno e mi è stato garantito che sarebbero venuti, ma credo proprio che abbiano poche risorse. Finché il riscaldamento continua a funzionare nelle aule il problema è stato contenuto, adesso speriamo che intervengano rapidamente anche sul resto dell’edificio.
I problemi dipendono dalle caratteristiche dell’edificio (es. sottodimensionamento dei caloriferi) o sono più di natura tecnica (caldaia o impianto vecchi, necessità di riparazioni)?
I problemi qui non sono di sottodimensionamento dei caloriferi; anche se è vero che questa scuola è nata a blocchi, quindi delle parti sono state aggiunte progressivamente, ma ogni volta l'hanno fatto con il numero dei caloriferi corretto. Credo che il problema del blocco che abbiamo avuto l'anno scorso sia legato al fatto che quella caldaia non reggeva più, però quel guasto è stato risolto. Penso che ci sia ancora un problema per quanto riguarda i tubi e quindi lo scorrimento dell'acqua calda nei caloriferi, e un pezzo di questo lavoro è ancora da fare. Mi sembra quindi che i problemi siano più di natura tecnica.
Sembra che il perdurare del problema sia anche di natura burocratica; quale ente dovrebbe dare il benestare per risolvere definitivamente il problema?
Il responsabile di questi aspetti tecnici è la Provincia, che è l'ente proprietario degli edifici. Mentre i Comuni si occupano dell'istruzione di primo grado e quindi delle sue spese, degli oneri e del funzionamento delle scuole, per quanto riguarda la scuola superiore è la Provincia ad esserne a capo. Come è però risaputo, le Province hanno problemi a livello economico ormai da molti anni.
Come possiamo noi studenti rendere migliore la situazione? La proposta di rotazione delle aule sarebbe fattibile e/o utile?
Riguardo la rotazione delle aule, il problema è abbastanza complicato a causa di un rapporto tra la grandezza dell'aula e il numero di studenti al suo interno che deve essere rispettato. La maggior parte delle classi non è adeguata, ci sono infatti più alunni di quanti dovrebbero. Devo quindi cercare che questo rapporto non corretto sia fuori il meno possibile, e ciò diventa molto difficile con il cambiamento continuo delle aule.
Dal punto di vista di direttrice scolastica, è un problema che la tiene occupata o mette in difficoltà?
Io sono sempre in ballo con questioni legate all’edificio, tra un po’ dovrò comunicare un altro grosso intervento, che sto chiedendo da ormai quattro anni. Il discorso è questo: laddove l’edificio ha guasti strutturali è chiaro che si deve intervenire a livello di disposizioni e indicazioni, perché altrimenti si genera una situazione che non è tollerabile. Sono quindi sempre molto occupata dal problema.
(Articolo già apparso nell'ultimo numero cartaceo del giornalino dicembre 2018)
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