di Paola Radaelli
Il Marimo (Aegagropila linnaei) è un tipo di alga, denominato comunemente anche “alga palla” o “biglia d’acqua” per via della sua forma sferica dovuta al movimento delle correnti sul fondo dei laghi in cui vive. Il suo nome infatti deriva da mari, parola giapponese che significa “biglia”. Si trova perlopiù nelle fredde acque dolci di Giappone, Russia, Estonia, Scozia e Islanda, dove sopravvive ad una profondità di circa due metri e mezzo, protetto dalla luce diretta del sole. Per essere più precisi si può aggiungere che si tratta di agglomerati di alghe privi di radici che quindi non producono spore. Tuttavia, il motivo principale per cui quest’alga palla è così conosciuta è un altro.
Proprio in Giappone, dove il Marimo è tesoro nazionale, la popolazione è molto legata ad un’interessante leggenda che lo vede protagonista, tanto che esiste un museo a essa dedicato, e ogni anno in ottobre viene celebrata la cosiddetta ‘Festa del ritorno del Marimo’. La leggenda racconta che una coppia di innamorati si nascose sulle rive del lago Akan (Giappone) nel tentativo di sfuggire alle famiglie che si opponevano al loro amore. Non volendo separarsi, i loro cuori si trasformarono in Marimo per poter vivere insieme per sempre. Infatti, queste alghe in natura possono raggiungere anche i 200 anni d’età, per questo la tradizione vuole che, se regalate, siano passate di generazione in generazione. Vengono spesso scambiate tra innamorati come simbolo del loro amore, ma sono anche considerate portafortuna da donare a persone care per cui si prova affetto, stima e rispetto. Crescono di pochi millimetri l’anno e sono incredibilmente facili da curare perché molto “rustiche”.
Un Marimo può essere tenuto sul fondo di un acquario o in un semplice barattolo trasparente riempito con acqua dolce. Se in un acquario, meglio che non venga messo con dei pesci rossi, che potrebbero mangiarlo. I suoi compagni prediletti sono invece i gamberetti, che lo usano come nascondiglio.
Nel caso si tenga in un barattolo, l’unica accortezza da prendere è cambiare la sua acqua ogni 8-10 giorni circa. È bene che sia in una zona luminosa, ma lontano dalla luce diretta per evitare il surriscaldamento dell’acqua. I Marimo sono comunque molto resistenti e possono sopravvivere per giorni senza luce, ad esempio quando il proprietario si assenta per una vacanza estiva. In tal caso, basta mettere il Marimo in frigorifero. Quando si estrae dal barattolo per cambiargli l’acqua, è opportuno pulire le pareti del contenitore da calcare e impurità, poi lavare l’alga sotto il rubinetto, strizzarla delicatamente e ridarle una forma sferica prima di rimetterla al suo posto. La pulizia del barattolo dovrebbe essere l’unico momento in cui si tiene il Marimo fuori dall’acqua, ma essendo molto resistente può sopravvivere anche un giorno intero senz’acqua.
Un’altra particolarità di quest’alga è la sua cosiddetta “danza”. I Marimo infatti, in condizioni ottimali, effettuano la fotosintesi durante il giorno, creando così piccole bollicine di ossigeno che li fanno galleggiare. Per rendere il processo più facile si può aggiungere una quantità moderata di acqua gassata nel barattolo, in modo da favorire la fotosintesi dell’alga e la conseguente creazione di bollicine d’ossigeno.
Insomma, i Marimo sono degli ottimi compagni per chi preferisce non avere l’impegno di cui necessita, ad esempio, una piantina in vaso, ma vuole comunque un piccolo essere vivente di cui prendersi cura. Regalare una biglia d’acqua a qualcuno, come già detto, la rende portafortuna e simbolo di affetto, e molte persone la apprezzano per il semplice fatto che osservare i lenti movimenti di questa pallina pelosa trasmette calma e tranquillità.
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