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Straordinaria esperienza a Neuroscienze

Immagine del redattore: Il Foglio di Villa GreppiIl Foglio di Villa Greppi

di Sara Chinaglia


Ho avuto l’opportunità di partecipare alle Olimpiadi di Neuroscienze a Brescia, insieme ad altre quattro ragazze di Villa Greppi. Questo evento ha rappresentato la fase regionale della competizione, che riunisce i migliori studenti lombardi selezionati nella prova d’istituto. È stato quindi il culmine di un percorso di preparazione iniziato nel pentamestre durante le ore di lezione delle discipline di Scienze naturali e Scienze umane. 

La nostra avventura è cominciata la mattina, quando siamo arrivate all’Università di medicina e chirurgia, e l’atmosfera era carica di entusiasmo e aspettativa. Eravamo davvero felici di aver raggiunto un obiettivo che inseguivamo da tanto tempo, e questo ci riempiva di grande soddisfazione. La nostra insegnante, la prof.ssa Viganò, che ci ha supportato e incoraggiato durante tutto il percorso di preparazione, era lì per fare il tifo per noi, e il suo entusiasmo ci ha dato una spinta in più. 

L’evento è iniziato con una breve presentazione, dopo di che gli organizzatori ci hanno divisi in due aule, dato che eravamo numerosi. Le prove erano suddivise in tre fasi. La prima era un cruciverba di gruppo di 20 minuti, che ha messo alla prova le nostre abilità di collaborazione; la seconda era un test a crocette individuale di 10 minuti e, infine, solo i primi dieci selezionati avrebbero affrontato una prova a domande aperte, con un tempo di risposta di 10 secondi. Anche se non siamo riuscite a raggiungere la terza fase, eravamo molto contente di come avevamo affrontato le prove precedenti. 

Nel corso della mattinata è stata anche svolta una lectio magistralis dal titolo “Il cervello in movimento: attività fisica, plasticità cerebrale e funzioni cognitive” tenuta dal neurofisiologo Luca Falciati della sezione di Neuroscienze del Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali. L’intervento è stato molto interessante e costruttivo; infatti, ho scoperto quanto studi sperimentali e clinici abbiano dimostrato che l’attività fisica, soprattutto quella aerobica, aiuti a mantenere i nostri neuroni sempre attivi, ad aumentare la plasticità sinaptica e a prevenire disordini neurodegenerativi come l’Alzheimer. 

Partecipare alle Olimpiadi di Neuroscienze è stata un’esperienza straordinaria che ha arricchito non solo le mie conoscenze, ma anche il mio spirito di squadra e il mio interesse per questa disciplina.  

 

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