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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Raya e l'ultimo drago, firmato Disney

di Gianluca Di Leo


Pochi giorni fa è uscito il teaser trailer del prossimo film d’animazione targato Disney: “Raya e l’ultimo drago”. Il teaser si apre con la protagonista del film, Raya, intenta a prepararsi e ad armarsi, con indumenti e accessori in stile orientale, che ricordano quelli di un ninja. La ragazza esce poi dalla finestra per dirigersi in una sorta di tempio, ricolmo di trappole, che supera grazie all’aiuto di Tuk Tuk, una delle solite mascotte tenerelle che lo studio d’animazione inserisce nei suoi film, in questo caso un animaletto simile ad un armadillo. La scena continua con lei che apre una porta ed entra in un ambiente illuminato da una luce azzurra, con un’inquadratura che mostra dell’acqua che fluisce verso l’alto, facendo intendere che è un luogo sovrannaturale. Al centro di questo spazio c’è una figura mascherata, ispirata ad un oni della cultura nipponica, e dietro di essa c’è la fonte della luce blu: una sfera luminosa che sembra fatta di energia. Il teaser procede alternando scene che mostrano l’ambientazione del film e che creano contesto con scene di Raya che combatte con la figura mascherata, con la voce narrante della protagonista in sottofondo che racconta di come si sia allenata per divenire la “custode della gemma del drago” (probabilmente la sfera luminosa della scena precedente) e di come tocchi a lei ristabilire la pace tra i popoli ormai divisi trovando l’ultimo drago. Il trailer si conclude mostrando il logo del film e una gag comica tra Tuk Tuk e la protagonista.

Le ambientazioni del film sono immaginarie, però sembrano ampiamente ispirate all’estremo oriente. L’estetica del film riprende molto, a mio parere, quella degli anime giapponesi (abbreviazione di animēshon, traslitterazione giapponese della parola inglese animation), in particolare la scena di Raya nel deserto che cavalca Tuk Tuk mi sembra una chiara citazione a uno dei primi episodi di Dragon ball, in cui i protagonisti viaggiano in un deserto alla ricerca delle sfere del drago.

Il trailer, comunque, è pieno di riferimenti alla cultura nipponica, come ad esempio la pergamena con sopra il drago che si vede al minuto 1:33, che è ampiamente ispirata agli ukiyo-e (stampe su carta tipiche giapponesi nate nel XVII secolo). Disney sembra quindi voler confermare l’abbandono delle ambientazioni europee/americane a tutti i costi (cosa iniziata con “Oceania” nel 2016), mostrando una consapevolezza dell’esistenza di un mondo al di fuori della società “bianca occidentale”, mostrando una maggiore varietà di personaggi e ambientazioni, così che anche persone da altre parti del mondo si possano immedesimare (ci sono state quasi più principesse “etniche” negli ultimi 15 anni che nei precedenti 70) e dimostrando una maggiore sensibilità per le altre culture.

Dal punto di vista grafico e sonoro il trailer è eccezionale, con animazioni fluidissime e una colonna sonora azzeccatissima, ma da una azienda miliardaria come la Disney non ci si potrebbe aspettare di meno.

L’ultima cosa degna di nota è la dichiarazione a fine trailer: “Prossimamente solo nei cinema”. Tenendo conto del periodo storico in cui viviamo, è un’affermazione molto audace, che però ci fa intendere molte cose: perfino il colosso Disney sta avendo problemi di denaro a causa del coronavirus, dato che i film che sarebbero dovuti uscire quest’anno sono stati resi disponibili a pagamento su Disney+ (la piattaforma di streaming targata Disney), diminuendo di molto il rientro, dato che pagandolo una sola volta lo si può vedere anche in 3 o in 4 contemporaneamente. I

l problema sussisterà se i cinema rimarranno chiusi (come ad esempio lo sono ora in Italia e in molte nazioni europee), ma i tempi sono così precari e in via di cambiamento che questo però non possiamo ancora saperlo.

In definitiva questo film sembra molto interessante, movimentato e ricco di azione, sicuramente lo andrò a vedere (covid permettendo), voi invece cosa ne pensate?

Ecco il link trailer:



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