a cura di Alessandra Boselli
Il 20 novembre le classi 4SA e la 4EA hanno partecipato ad incontro con Valentina Pitzalis presso il Palabachelet di Oggiono: durante l'incontro gli studenti avuto modo di capire quanto sia importante affrontare la tematica drammatica della violenza contro le donne.
Quel giorno tutti noi, ragazze, ragazzi e docenti, siamo diventati Valentina Pitzalis con il suo dolore, con la sua rabbia, con la sua determinazione a continuare a vivere nonostante tutto.
Nonostante il fuoco che l'ha divorata, nonostante un rapporto malato che l'ha soffocata e sopraffatta, nonostante il suo aspetto ormai irriconoscibile, nonostante non possa più afferrare nulla con le sue due mani, Valentina ha saputo rispondere a tutto l'odio riversato su di lei con perfidia e premeditazione, con un autentico amore nei confronti di tutte quelle donne che ancora oggi si trovano ad affrontare dei narcisisti intrisi di gelosia patologica.
I manipolatori affettivi ti isolano, non ti amano e Valentina ci ha insegnato e ricordato proprio questo: l'amore non è togliere ma è dare; non è spezzare un'ala ma dare le ali per volare ovunque noi vogliamo andare.
Cara Valentina, ci ricorderemo per sempre le tue parole e saremo più pronte a cogliere quel campanello d'allarme che ora sapremo ascoltare e annientare. Grazie per averci donato le tue parole e per averci fatto versare lacrime sincere, lacrime di indignazione ma anche di unione con te.
Only the brave ... È proprio vero: ci vuole coraggio per interrompere il ciclo della violenza. Il coraggio di ciascuno di noi che non ci fa tacere e quello delle madri e dei padri che devono imparare a riconoscere quando un figlio è "malato"
Alle 105 donne che da gennaio a oggi hanno perso la vita per mano di un uomo va un pensiero, una preghiera magari, ma anche con il sogno che presto si possa contare sulla certezza della pena e l'apertura di un numero adeguato di centri per il recupero di uomini violenti.
A Valentina abbiamo giurato di non accondiscendere a richieste che ci tolgono qualcosa di noi stesse, ma soprattutto abbiamo giurato di NON voltarci mai dall'altra parte e non essere giudicanti per chi sta subendo vittimizzazione secondaria che, a tratti, è forse l'esperienza peggiore che tu, Valentina, hai dovuto sopportare.
Fare per bene per fare il Bene.
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