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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

PROTEGGERE IL PATRIMONIO ARTISTICO

di Vasco Mercatanti

L’Italia è uno dei Paesi al mondo con il maggior patrimonio artistico e culturale. Proteggerlo e salvarlo per le generazioni future è un obbligo che una nazione civile si deve assumere e che la nostra Costituzione prevede. Per capire meglio questo argomento, martedì 30 novembre si è svolto un incontro tra il maggiore Francesco Provenza, capo del Comando dei Carabinieri a Tutela del Patrimonio Culturale della sezione di Monza, e le classi 3LA e 3LC del nostro Istituto.

Una chiacchierata molto stimolante, e per oltre un’ora e mezza il maggiore ha illustrato il lavoro che il suo Comando svolge da oltre 50 anni, in quanto è stato fondato nel 1969.

Nonostante questa sezione dei Carabinieri sia mediamente poco conosciuta, è una delle più efficienti a livello globale e svolgono un lavoro molto interessante. L’Italia, insieme alla Francia, sono gli unici Paesi al mondo con uno specifico comando dedicato alla tutela del patrimonio artistico ed è la nostra nazione ad essere stata la prima ad averlo istituito. Per questo motivo l’Italia è leader nel settore: nel 2015 sono nati i Caschi blu della cultura, su suggerimento italiano, e la nostra task force è la “Unite4Heritage”, un nucleo di pronto intervento per la conservazione e la protezione delle opere d’arte in situazioni pericolose.

I compiti del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale sono molto vari, in quanto comprendono tutto ciò che ruota attorno alla conservazione del patrimonio artistico e culturale: dall’investigazione per il recupero di beni rubati, al controllo di luoghi sensibili, come siti archeologici, musei, negozi di antiquariato e aste, dalla sensibilizzazione del pubblico, alla formazione e addestramento. Per dare un’idea di quanto lavoro venga fatto basti pensare che nel 2019 sono stati recuperati 811.286 oggetti d’arte con un valore economico inestimabile.

Tutte le opere d’arte rubate, e perciò da recuperare, si trovano in un’enorme Banca dati chiamata Leonardo: questo database è essenziale per il lavoro del Comando, in quanto l’operazione di catalogazione è indispensabile per un possibile ritrovamento del bene artistico.

Negli ultimi minuti della chiacchierata il maggiore ha poi raccontato delle sue esperienze personali, ricordando il caso più entusiasmante della sua carriera: il ritrovamento di un certo numero di libri antichi nel Regno Unito, libri che erano stati rubati in Italia. In questo caso è stata necessaria una stretta collaborazione internazionale che, dopo anni di ricerche, ha portato al ritrovamento dei libri e la cattura dei ladri.

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