di Mirea Mascheri
Nella nostra scuola, vicino all'ingresso della palestra 1, è presente un bidone dove vengono raccolti i tappi di sughero. Ma come mai è importante prender parte al riciclaggio di questo materiale?
Ricavato dalla corteccia della pianta “quercus suber”, il sughero era già in uso seimila anni fa, quando le civiltà mesopotamiche e il popolo egiziano ne scoprirono l’utilità. In seguito la conoscenza passò nelle mani dei Romani e dei Fenici, che seppero farne buon uso inventando i tappi per sigillare le anfore di vino e seppero utilizzare il sughero in quanto isolante e materiale decorativo.
Anche oggi, l’uso che ne facciamo è praticamente lo stesso. Certo, le anfore sono state sostituite da bottiglie in vetro, tuttavia non è raro che il poliestere venga sostituito dal sughero come isolante di edifici e i vasi in vetro con all’interno tappi da sughero sono un soprammobile molto comune nelle abitazioni odierne. Inoltre viene usato per fabbricare suole per calzature, sottobiccheri e lastre per pavimentazioni.
La particolarità del sughero ed il principale motivo per cui il suo riciclaggio viene incitato è la sua ecosostenibilità. Al contrario di altri materiali come ad esempio la carta, il sughero è 100% riciclabile, il che implica che, nonostante possa essere tritato e ricostruito mille volte, la qualità del prodotto finale sarà identica rispetto a quella del primo. Ciò porta un enorme beneficio non solo alla natura, ma anche all’economia.
Quindi, visto che una quercus suber impiega dai venticinque ai trent’anni per restaurare la propria corteccia, è bene fare tesoro del sughero che già abbiamo in circolazione e, invece di buttare i tappi delle bottiglie di vino nell’indifferenziata, portarli a scuola e usufruire di quel bidone vicino al centralino!
Però attenzione: spesso i tappi delle bottiglie di vino sono oggi realizzate in una plastica che imita il sughero, perciò state ben attenti a non buttare nel bidone tappi di plastica.
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