di Alessandro Marceca
7 ottobre una data destinata molto probabilmente a restare impressa nella memoria collettiva. Gli Israeliani lo chiamano già il sabato nero.
Data in cui i miliziani di Hamas sono penetrati in territorio israeliano dalla striscia di Gaza causando circa 1.200 vittime, uccidendole in modo barbaro, tra cui anche neonati, e rapendo circa 250 ostaggi. La risposta di Israele? Bombardamento a tappeto e successiva invasione via terra di Gaza, una delle zone più densamente popolate al mondo la cui popolazione è composta al 50% di minorenni, nella speranza di cancellare definitivamente Hamas.
L'Occidente si divide fin da subito in fazioni pro-Palestina vs. pro-Israele, chi chiede il cessate il fuoco e chi rivendica il diritto di Israele a difendersi con qualunque mezzo.
In un panorama sempre più complesso, di parte e pieno di fake news come quello dell'informazione, la scuola, luogo di formazione del pensiero critico per eccellenza, che ruolo riveste? Dovrebbe essere luogo di dibattito, scuola di democrazia? Dovrebbe restare indifferente al conflitto tenendo fuori dalle aule ogni questione di attualità per mantenere un carattere imparziale?
Villa Greppi ha scelto, con l'assemblea indetta mercoledì 15 ottobre, di schierarsi chiaramente non da una parte o dall'altra ma dalla parte di una certa idea di scuola democratica e pronta al confronto. Come relatori il professor Crippa e il professor Scaccabarozzi non hanno preteso di possedere verità di carattere assoluto ed hanno tentato di mantenersi per quanto possibile imparziali. L' assemblea è stata aperta da una presentazione generale del conflitto seguita subito dopo da un momento aperto di dibattito in cui gli studenti hanno potuto porre le proprie domande. Tra le più frequenti sono sorte domande sulla possibilità dell'inizio di una Terza Guerra Mondiale, sulla natura del conflitto in corso (religiosa o politico economica) o ancora sul perché non si riesca ad arrivare ad una soluzione diplomatica.
Per concludere l'assemblea è poi stata posta l'attenzione sull'importanza delle fonti in un mondo in cui siamo perennemente bombardati di notizie, spesso da fonti dubbie, ed è perciò fondamentale saper selezionare i siti che usiamo per tenerci aggiornati. Le fonti consigliate dai professori sono state:
Inoltre è stato fornito un elenco di letture per approfondire l'argomento:
● Storia del conflitto israelo-palestinese C. Vercelli
● La questione palestinese E. W. Said
● Palestina in “The passenger" Aa. Vv.
● Gaza V. Arrigoni
● Hamas P. Caridi
Concludo ricordando che è quanto mai fondamentale che all'interno della scuola siano proposte assemblee come quella di mercoledì 15 ottobre, che permettono a noi studenti di fare domande su temi sui quali difficilmente abbiamo la possibilità di fare domande in un contesto neutro e non giudicante.
Gramsci diceva: “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano.”
È fondamentale ricordare che il fine primo della scuola non dovrebbe essere quello nozionistico, bensì quello di sviluppare il senso critico degli studenti per formare dei cittadini mai indifferenti.
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