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Mai più violenza

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 2 min

di Arianna Canclini


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Ogni anno, il 25 novembre, si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Questo, però, non deve essere un argomento da affrontare e per cui lottare solo una volta all’anno. Purtroppo è una realtà ancora troppo diffusa di cui si sente troppo spesso parlare al telegiornale e nella cronaca nera. In Italia più del 30% delle donne ha subito una forma di violenza nel corso della sua vita per opera di mariti o di ex fidanzati. Dalle statistiche italiane ogni tre giorni una donna viene uccisa e nella maggior parte dei casi si tratta di femminicidi, cioè omicidi motivati dal desiderio di controllo, possesso, vendetta da parte di un uomo.


Non è però solo un fatto di cronaca. È un problema reale, vicino, che riguarda tutti noi. La maggior parte delle violenze si consuma tra le mura di casa, lontano dagli occhi degli altri, e le vittime spesso hanno paura di confidarsi e non ne parlano o perché non sanno a chi rivolgersi o perché si vergognano. É bene ricordare che la violenza non è solo quella fisica, che lascia lividi e segni evidenti, ma anche quella psicologica, verbale o sessuale, una violenza che incute umiliazioni, frustrazione e paura.


Recentemente una ragazza ha avuto il coraggio di dichiarare sui social la violenza subita da parte dell’ex fidanzato: un rapper chiamato Faneto, di origine Italo-dominicane. La ragazza ha denunciato tutto sui social con foto di lividi e video con vocali minacciosi: dichiara di aver subito violenza sia fisica che psicologica, oltre a minacce da parte del ragazzo. Altre notizie poi hanno evidenziato il rapporto malsano su cui si basava la coppia. Sul caso è intervenuta la Procura della Repubblica di Milano e le forze dell’ordine che hanno aperto un fascicolo di indagine. La casa discografica di Faneto ha preso le distanze pubblicamente dal cantante, assicurando che i ricavi della sua opera artistica sarebbero stati dati a un’associazione a sostegno delle donne vittime di violenza.


Questo caso, ancora del tutto da chiarire finché le indagini restano aperte, mette comunque in evidenza quanto sia diffusa la violenza di genere. Purtroppo la violenza può colpire ogni donna che si rapporta con un uomo che vuole esercitare su di lei una qualsiasi forma di potere. Non è amore quello che controlla e che fa paura. Quindi, in conclusione possiamo dire: “ MAI PIÙ SILENZIO”. Colei che subisce la violenza ha bisogno di sentirsi ascoltata, creduta e sostenuta. Coloro che, invece, costituiscono la società intorno a lei devono mettersi in ascolto anche dei silenzi, per poterli abbattere: bisogna imparare a saper riconoscere i segnali di una relazione sana e a sostenere la vittima perché superi la paura.


La violenza non deve rimanere un problema privato.


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