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Lorenzo Bonicelli: oltre la caduta

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

di Chiara Corbetta


Lorenzo e la sua squadra dopo la gara che li ha portati in Serie A1
Lorenzo e la sua squadra dopo la gara che li ha portati in Serie A1

23 luglio 2025: Lorenzo è in Germania per le Universiadi, il silenzio cala improvvisamente nel palazzetto. In pochi secondi, il suo sogno, il sogno di un giovane atleta, si trasforma in un incubo.

Lorenzo Bonicelli è una delle più brillanti promesse della ginnastica artistica e fin da piccolo ha coltivato una grande passione per questo sport, allenandosi nella società Ghislanzoni GAL di Lecco. Con il tempo e tanto impegno è riuscito a trasformare questa passione in una carriera di alto livello. Ha debuttato a livello internazionale nel 2017, partecipando all’Austrian Future Cup, una gara che gli ha permesso di farsi conoscere fuori dai confini italiani. Nel 2019 ha raggiunto uno dei suoi primi grandi traguardi conquistando, insieme alla squadra nazionale giovanile, la medaglia di bronzo ai Mondiali juniores di Györ, in Ungheria. Nel 2023 ha preso parte ai Mondiali di Anversa, un evento storico per la ginnastica italiana, poiché la nazionale maschile ha ottenuto la qualificazione alle Olimpiadi.


Il 2025 avrebbe dovuto rappresentare per questo atleta un anno speciale, ricco di aspettative e nuovi obiettivi, uno dei quali era proprio quello di partecipare alle Universiadi di Essen. Quel 23 luglio, però, tutto è cambiato: durante la terza rotazione la squadra si è spostata agli anelli, attrezzo di punta di Lorenzo. Arriva il momento dell’uscita e, dopo un esercizio impeccabile, Lorenzo perde leggermente la traiettoria, impattando con il collo sul tappeto. È stato immobilizzato immediatamente e trasportato d’urgenza al policlinico di Essen, dove ha subito un delicato intervento alla colonna cervicale. Per stabilizzarlo e ridurre il rischio di danni neurologici, i medici hanno deciso di indurlo in coma farmacologico.


La gravità dell’incidente ha profondamente scosso tutta la squadra italiana, che ha deciso di ritirarsi dalla competizione. “C’è danno neurologico”: queste sono le parole di Andrea Ferretti, presidente della Federazione Ginnastica d’Italia poco dopo l’incidente. La notizia si è diffusa rapidamente, scuotendo l’intero mondo della ginnastica. Fin da subito, compagni di squadra, allenatori, società sportive e tifosi hanno mostrato una vicinanza incredibile a Lorenzo e alla sua famiglia, l’hashtag #insiemeabonni ha invaso il web. È stata avviata una raccolta fondi per sostenere le spese mediche e la riabilitazione, e in pochissimo tempo si è raggiunto l’obiettivo desiderato. In questi mesi sono stati inoltre organizzati numerosi eventi sportivi (lezioni di crossfit, pilates, tornei di beachvolley) sempre con lo stesso obiettivo: aiutare Lorenzo.


L’accaduto ha spinto anche figure di rilievo come Jury Chechi a pronunciarsi, evidenziando alcuni problemi che riguardano la ginnastica di oggi. L’ex campione olimpico ha espresso il proprio parere con la competenza di chi conosce bene i rischi di questo sport: “Direi sfiga, perlopiù… sono fatalità che non dovrebbero accadere. L’esercizio che stava facendo Lorenzo era difficilissimo e, secondo me, il nuovo codice dei punteggi spinge troppo gli atleti a cercare elementi estremi per guadagnare punti. Questo aumenta il rischio in modo enorme, e purtroppo a volte accade l’imprevedibile.

 

Lorenzo in veste di coach nella palestra della Ghislanzoni GAL
Lorenzo in veste di coach nella palestra della Ghislanzoni GAL

Un pensiero che ha colpito tutti: la tragedia di Lorenzo non riguarda solo lui, ma mette in luce i rischi che questo sport porta con sé. Il 27 agosto Lorenzo è finalmente uscito dalla terapia intensiva ed è stato trasferito presso l’Unità Spinale dell’Ospedale Niguarda; come dice la sua fidanzata, Lisa Rigamonti: “Questo è l’inizio di una fase di questo lungo percorso, che sappiamo sarà impegnativo, ma che affrontiamo con la stessa forza e determinazione che lui ci insegna ogni giorno”. 


Personalmente, non ho mai avuto il piacere di conoscerlo fino in fondo, ma vederlo allenare i piccoli ginnasti ogni martedì mi è bastato per capire che tipo di persona è. Sapeva essere un punto di riferimento, capace non solo di incoraggiarli ma anche, e soprattutto, di farli sorridere. La sua presenza riempiva la palestra, portava energia, passione e un senso di famiglia, rendendola un posto speciale. A riassumere la sua personalità, la sua forza, penso possa essere questa frase latina tratta dall’Eneide di Virgilio, che proprio Lorenzo ha inserito come didascalia di un suo vecchio post Instagram: Flectere si nequeo superos Acheronta movebo (“Se non posso piegare gli dèi celesti, muoverò l’Acheronte”). È un grido di sfida e disperazione, spesso interpretato come simbolo della volontà di non arrendersi. Dopo quasi due mesi di silenzio, pochi giorni fa Lorenzo ha rilasciato un’intervista dall’Ospedale Niguarda e queste sono state le sue parole: «Se oggi mi guardo allo specchio, mi dico che sono fortunato, sentire muoversi un braccio è già una conquista». Ad oggi il suo cammino è ancora lungo e pieno di sfide, ma potrà affrontarlo con la determinazione e la tenacia che lo hanno sempre contraddistinto e con la stessa grinta con cui ha sempre lottato in pedana. Forza Bonni!!

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