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“La scuola non è neutrale”: la nostra voce per Gaza

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 23 set
  • Tempo di lettura: 2 min

di Francesca Corbetta


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L’anno scolastico è iniziato, più o meno come tutti gli anni, con quell’impasto di gioie e timori – uguali e diversi per studenti e docenti – che caratterizza i primi, frenetici giorni.  


Quest’anno vi è, però, qualcosa di diverso ed è emersa, innanzitutto, un’urgenza: quella di fermarsi e prendere consapevolezza che in una striscia di terra non molto lontana da noi si sta consumando quello che ha tutti gli elementi per essere definito “genocidio”.  


È per questo che, nella nostra scuola, ancor prima dell’inizio delle lezioni, si è costituito il “Gruppo Gaza”, composto da docenti e studenti. Il nome, semplice, richiama subito le sue finalità: da un lato, promuovere iniziative che aiutino a riflettere “sui temi della pace, dei diritti umani e del diritto internazionale”, magari anche in collaborazione con le famiglie e il territorio; dall'altro organizzare incontri di approfondimento e formazione per gli studenti. Ogni ulteriore sviluppo delle iniziative, comprese eventuali mobilitazioni, dipende dall'interesse, dalla volontà e dal desiderio di attivarsi e di partecipare degli studenti. 


La bacheca dei libri allestita sul tema dal Gruppo Gaza all'ingresso della scuola.
La bacheca dei libri allestita sul tema dal Gruppo Gaza all'ingresso della scuola.

È per questo che, sin dal primo giorno di scuola, i docenti che lo hanno voluto hanno letto nelle proprie classi un “Messaggio per Gaza” preparato dal gruppo. L'obiettivo è sensibilizzare il più possibile la comunità su quanto sta accadendo. Si è inondati, infatti, ogni giorno, di immagini, video, reel che testimoniano quello che sta vivendo la popolazione palestinese, ma non è detto che l’esserne travolti implichi anche una presa di coscienza, ed è proprio questo l'obiettivo che si persegue con il Messaggio. 


È per questo che durante il Collegio dei Docenti (l’organo collegiale responsabile dell'organizzazione delle attività didattiche ed educative, composto dal Dirigente Scolastico e da tutti i docenti) di venerdì 12 settembre, è stata votata all’unanimità una mozione che condanna “ogni forma di occupazione, apartheid e genocidio”. “La scuola non è neutrale” è il suo titolo e afferma che “educare è anche un atto politico e morale” e, dunque, “implica la responsabilità di scegliere da che parte stare, soprattutto nei momenti storici in cui i valori fondanti della convivenza civile vengono messi in discussione” (qui il testo integrale della nota stampa firmata e della mozione approvata dal Collegio dei Docenti). 


I docenti della nostra scuola hanno, dunque, preso posizione. Ora sarebbe bello lavorare in maniera nuova e diversa con gli studenti, ascoltando in primis le loro voci, le loro idee, i loro dubbi, insomma tutto ciò che hanno da dire sull’argomento e che hanno voglia di fare per esprimere una ferma condanna di quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza.  


Riconoscere la fortuna che si ha nel poter vivere le proprie vite tranquillamente e potersi sedere tra i banchi (o in cattedra) sembra una cosa banale, da “discorsone motivazionale” del primo giorno di scuola, ma non lo è affatto, poiché, come si legge nei testi diffusi dal Gruppo Gaza, “secondo l’UNICEF, più di 50.000 bambini sono stati uccisi o feriti dall’ottobre 2023”, mentre “altri 660.000, per il terzo anno consecutivo, secondo l’UNRWA, sono privati dell’istruzione”.  

 

Fermarsi, prendere consapevolezza, riflettere, scegliere da che parte stare e poi…fare 


È per questo che venerdì scorso, 19 settembre, dieci docenti e una cinquantina di studenti si sono riuniti in aula magna: per mettersi all’opera, facendo sì che le parole che sono state pronunciate nelle classi e in Collegio Docenti abbiano un seguito e risuonino per tutta la scuola, e anche fuori di essa.  


Per tutti questi motivi si è iniziato subito a parlare di Gaza al “Greppi”. E si continuerà a farlo. Stay tuned. 

 

2 commenti

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Francesco Bonfanti
Francesco Bonfanti
23 set

Mi auguro che molti studenti, dopo aver letto questo bel pezzo, si mobilitino e si attivino in qualche modo per fermare il genocidio del popolo palestinese.

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Francesca Corbetta
Francesca Corbetta
24 set
Risposta a

Grazie mille, Francesco! Me lo auguro vivamente anch'io!

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