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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Il Nobel per la fisica è italiano! …ma la fisica a Villa Greppi come è percepita?

di Sarah Mazzarelli

“Quest’anno, è l’anno dell’Italia!” e a confermalo non sono solo successi in campo artistico e sportivo: l’ultimo a suscitare l’orgoglio italiano è stato Giorgio Parisi, fisico teorico dell'Università Sapienza di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e vicepresidente dell'Accademia dei Lincei, vincitore del Nobel per la fisica, inerente allo studio dei sistemi complessi.

È stato premiato per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”, ma cosa significa? "Mi sono occupato del caos" spiega lo scienziato “Non c'è nulla di più affascinante che trovare un ordine al disordine. Dalle particelle ai sistemi neurali, fino ai componenti che formano un pezzo di vetro, ci sono sistemi le cui regole sono tutte da scoprire e il mio lavoro è provare a farlo. Ci sono ancora tante cose che mi piacerebbe scoprire".

Questo premio rappresenta la coronazione di una vita passata a studiare i sistemi complessi: il nostro connazionale si è occupato del bosone di Higgs, delle interazioni tra i neuroni del cervello, quindi reti neurali e intelligenze artificiali, più uno studio sul clima, motivo per cui Parisi condivide il Nobel con due colleghi climatologi.

E la fisica al Villa Greppi come è percepita? Nonostante sia studiata come materia secondaria e non di indirizzo, il riscontro è molto positivo.

Si ha una buona impressione della materia, che dagli studenti del linguistico è stata definita “stimolante”: il passaggio da teoria a pratica e applicazione alla realtà è ciò che la rende interessante e, per certi versi, divertente. Permette di spiegare fenomeni quotidiani a noi ben noti, e la curiosità è ciò che ti spinge a voler sapere di più. “E la soddisfazione nel riuscire a risolvere un problema di fisica è un altro tipo di felicità” hanno detto: chi ha studiato o studia fisica può comprendere.

La logica e la schematicità della materia costituiscono sia pregi che difetti: le tante formule e la complessità della materia sono ciò che mette in difficoltà gli studenti.

Dagli indirizzi prettamente umanistici, quali scienze umane ed economico sociale, inizialmente era considerata incomprensibile e lontana dalla realtà, ma studiandola hanno compreso che la fisica si cela dietro ogni angolo della vita, a partire dal dolore che si sente alle orecchie quando ci si immerge sott’acqua, fino ai freni della macchina o al torchio idraulico che usano i meccanici. Presenta molte branche, tante delle quali vengono sottovalutate, come la fisica quantistica, nonostante tutto sia governato dalle stesse leggi fisiche, di cui pochi sono a conoscenza.

La fisica non dà nulla per scontato, e infatti è sempre pronta a dare un “perché” a qualsiasi fenomeno, dal più insignificante a quelli più rilevanti.

Dall’indirizzo chimico è considerata una materia che “ti fa capire che nulla avviene per caso, ad ogni azione c’è una corrispondenza uguale e contraria, la fisica è una materia che va capita e se si trova il giusto feeling è anche divertente”.

Indispensabile l’aiuto dei professori, citati ed elogiati più volte, competenti e in grado di far appassionare alla materia.

“La fisica è una materia che ti fa anche maturare, siccome riesci a concepire la realtà attraverso essa”.

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