di Sara Cogliati
Se provaste ad accendere la televisione in dieci momenti diversi della giornata, forse in un solo caso potreste imbattervi in un programma riguardante la danza; ma non è detto, perché la maggior parte delle volte le possibilità sono nulle.
Infatti la meravigliosa arte della più alta espressione del corpo, purtroppo, non è la prima fonte di audience. Tuttavia troviamo alcuni programmi celebri: Amici, senz’altro quello più assiduo e molto seguito dai giovani, Ballando con le stelle e Danza con me di Roberto Bolle, che va in onda ogni primo dell’anno.
Sono molto diversi tra loro, però hanno una caratteristica in comune: quella di essere supportati dall’intrattenimento. Vale a dire che contornano le esibizioni con parti recitate, ospiti o giudici polemici, video di approfondimento sulla vita privata e personale dei ballerini.
Ad esempio, nel programma Amici condotto da Maria De Filippi, i ragazzi ballerini si ritrovano spesso ad affrontare delle polemiche indotte dagli stessi insegnanti. Le critiche, corrette o scorrette che siano, non vengono proposte in modo costruttivo, al contrario, puntano a provocare chi le riceve e a sviluppare sentimenti negativi. Per non parlare delle classifiche, che creano un ambiente non più sano e circondato dalla passione e collaborazione, ma incoraggia all’estrema competitività tra gli allievi, comportamento dannoso per i rapporti interpersonali.
Mi rendo conto che oggi, per motivi di ascolto, sia necessario l’utilizzo di questo intrattenimento, al fine di invogliare il telespettatore a seguire la trasmissione. Eppure continuo a pensare che questi modi siano davvero imbarazzanti e sconvenienti, poiché vengono utilizzati talmente tanto che si finisce per concentrarsi su di essi, piuttosto che sul vero format del programma, ossia la danza.
Voglio dire, non penso che questa forma d’intrattenimento sia sempre un elemento negativo, anzi può essere benissimo un valore aggiunto. Ma tale dovrebbe rimanere: un complemento, non il soggetto principale. Altrimenti toglieremmo il senso principale al programma. Sarebbe come mangiare un piatto di pasta con solo il sugo e senza pasta.
Addirittura, si arriva a sminuire la percezione delle performance. Infatti, durante e alla fine di esse, si vede il pubblico applaudire, al di là del fatto che le persone siano competenti e che gli sia piaciuto lo spettacolo. Quindi, anche a casa, l’impressione sarà quella del gradimento, quando in realtà gli applausi sono programmati per ogni esibizione e dunque non rispecchiano un apprezzamento genuino. In questo modo, non solo si rende tutto più finto, ma svalutano una grande arte che non lo merita. Così la danza diventa solo un pretesto per attirare gli spettatori, poi ciò che poi viene mostrato è solo frutto della finzione.
So che può sembrare un’esagerazione contestare queste apparenti sottigliezze, però chi è dell’ambiente sa che ballare è tutt’altra esperienza. È sincerità, libertà, mostrare le proprie imperfezioni e diventare sempre più forti interiormente dopo ogni esibizione. Ecco cosa rispecchia per me.
Purtroppo la televisione, anche senza tutti gli aspetti negativi elencati fino a qui, è un filtro per la trasmissione di emozioni. È indubbiamente molto più difficile passare un sentimento ad un pubblico attraverso uno schermo (molto più facile dal palco di un teatro), e perciò tutto viene “costruito”.
Nonostante quanto detto finora, la danza, talmente potente, alcune volte riesce a superare tutte le barriere imposte. Pertanto, non è impossibile trovare delle performance gradevoli in televisione, semplicemente sono rare. Un esempio molto recente è quello della ballerina Elena D’Amario che si è esibita al festival di Sanremo a fianco della cantante Elisa, che ha ottenuto il secondo posto. Lei riesce davvero a trasportarti in quello che fa e poi l’energia! È stata esplosiva, dinamica ed espressiva svolgendo dei passi tecnici per nulla facili, come i sei salti uno dopo l’altro, senza mostrare neanche un briciolo di fatica.
Vi invito a guardare il video a questo link https://www.youtube.com/watch?v=O6U3R9__eKE e spero che anche voi possiate provare, almeno in parte, ciò che ho provato io.
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