di Claudia Molteni Ryan
Ma come si vive in sei persone in una cella di 8 metri quadri?
L’essere umano capisce davvero le situazioni quando le vive sulla propria pelle, a meno che non abbia una particolare sensibilità empatica, per questo motivo le mostre/installazioni esperienziali sono importanti, perché permettono, anche se per poco, di provare una certa esperienza.
Questo è il fine dell’installazione “Extrema Ratio” presente a Lecco tra il 27 marzo e il 6 aprile, che ricrea una cella carceraria (realizzata in legno dai carcerati di Bollate): intorno e dentro la cella si attiva un gioco di ruoli, dove i visitatori, a gruppi di 6, diventano i carcerati. Si passa per il corridoio dell’immatricolazione, si sente il rumoroso chiudersi del cancello blindato, e poi i detenuti sono soli nella piccola prigione claustrofobica che annulla ogni intimità, è riempita di letti, dove ogni spazio vitale personale è annullato perché si sovrappone a quello degli altri. Dura solo 5 minuti, ma per molti è sufficiente. Perché far provare un’esperienza come questa? Per sensibilizzare e far riflettere le persone, perché bisogna capire che pagare per un reato commesso è giusto, ma il fine dell’istituzione del carcere non è solo la punizione, ma anche la riabilitazione, il recupero di chi ha commesso il crimine. Perché la cella, così come è ora, viola l’art. 27 della Costituzione “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Una pena dura può forse appagare il comprensibile sentimento di vendetta da parte delle vittime e della società civile, ma non risolve il problema sociale, perché quando il carcerato uscirà sarà ancora più incattivito e non avrà avuto la possibilità di riflettere sul suo comportamento e non sarà stato aiutato a trovare un’altra modalità di vita.
Bisogna invece pensare a strutture che siano in grado di recuperare, riabilitare e reinserire socialmente i condannati: una scommessa basata sul riconoscimento della persona in quanto tale, senza mai giustificare il reato commesso, ma anche senza identificarla solo e per sempre con quel reato. La possibilità di dare una chance in più, per non essere un “criminale a vita”, per creare una società migliore.
Questa è la base della riflessione che la mostra e una serie di conferenze propongono. La mostra e l’installazione Extrema Ratio sono allestite nel cortile del Comune di Lecco.
Nella nostra scuola le classi terze del liceo delle Scienze Umane parteciperanno al progetto
"Conflittualità e giustizia riparativa", che prevede una conferenza tenuta dalla psicologa Micaela Furiosi, la visita all’installazione Extrema Ratio, una ricerca sociale coadiuvata dalla dott.ssa Patrizia Rizzotti e la visione del film “Effetto Lucifero” (2015).
Suggerimenti:
- Conferenza “Giustizia e pena: punire o riabilitare e riparare?” venerdì 29 marzo ore 21 a Lecco all’Audutorium Casa dell’Economia
- Conferenza “Ritessere strappi: ragazzi che sbagliano, comunità che responsabilizzano” sabato 30 marzo ore 9.15 a Lecco all’Auditorium Casa dell’Economia
- Visione della serie televisiva “The Night Of” della HBO (per riflettere sul mondo del carcere e di come può diventare un luogo di perdizione invece che di rieducazione).
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