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BAD BUNNY TRASFORMA LA MUSICA IN RIVOLUZIONE

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 6 ore fa
  • Tempo di lettura: 5 min

di Alexandra Toso


Con il suo album “DeBÍ TiRAR MáS FOToS”, Bad Bunny ha inaugurato l’estate da poco passata come la PR Summer e ha conquistato gli ascoltatori di tutto il mondo. Il cantautore è ormai una delle icone musicali più conosciute al mondo e i suoi pezzi sono simboli della sua terra, il Porto Rico, che è riuscito a portare oltre i confini del reggaeton, della salsa e di qualsiasi altro genere l’artista abbia esplorato.


Bad Bunny durante una performance
Bad Bunny durante una performance

Questo 20 settembre il tour “No me quiero ir de aquì”, dopo 30 concerti consecutivi a San Juan, si è concluso nella residency di Bad Bunny in Porto Rico, una casita rosa in stile portoricano e un campo ai piedi di una montagna trasformato in palco principale. L’artista ha da poco annunciato il suo tour mondiale, il “DeBÍ TiRAR MáS FOToS” world tour, che partirà ancora una volta dalla sua terra natia. Bad Bunny è andato ben oltre la strategia musicale: ha compiuto un atto politico e riscritto le regole con una vera e propria rivoluzione, rimanendo fedele alle sue radici.

Bad Bunny, nato Benito Antonio Martinez Ocasio, è un rapper, cantautore e produttore di reggaeton e dembow nato nel 1994 nel barrio di Bayamón, in Porto Rico. La sua carriera musicale comincia nel 2016, con la pubblicazione su Spotify di qualche traccia; poco tempo dopo, vengono pubblicate le prime collaborazioni con J-Balvin, Cardi B e con il produttore Jay-Z. Benito continua a esplorare nuovi generi e ad arricchire il suo stile e nel 2020 viene invitato come ospite musicale al Super Bowl Half Time Show. Bad Bunny partecipa alle performance di Shakira e di Jennifer Lopez: i tre artisti riescono a includere un messaggio di denuncia mostrando alcuni bambini in gabbia, rappresentazione della politica migratoria disumana e ingiusta della prima presidenza Trump. Dopo questa performance, Bad Bunny ha acquisito milioni di nuovi fan: fin da subito le sue posizioni politiche riguardo la situazione negli USA l’hanno distinto dalla maggioranza dei rapper. Da ormai 5 anni, il numero di fan che ascoltano la sua musica in tutto il mondo continua a crescere: nel 2022 Bad Bunny è stato l’artista con più ascoltatori mensili su Spotify, ben 83 milioni.


Bad Bunny durante il primo concerto della residency al Coliseo di San Juan, 11 luglio 2025
Bad Bunny durante il primo concerto della residency al Coliseo di San Juan, 11 luglio 2025

Le 30 date del tour “No me quiero ir de aquì” nella residenza musicale di Bad Bunny hanno costituito un’azione politica ed economica concreta per la comunità del Porto Rico: migliaia di fan hanno visitato il paese e rialzato l’economia locale grazie ai concerti dell'artista. La stagione estiva è molto difficile per il Porto Rico, che periodicamente affronta terribili acquazzoni e una crisi climatica che causa inondazioni, provocando la distruzione di case, strade e negozi. Oltre che per le prime nove date, riservate ai portoricani, i biglietti sono stati venduti con pacchetti di viaggio che comprendevano il soggiorno nelle strutture locali. Con questa strategia, migliaia di fan di Bad Bunny hanno agito da veri e propri turisti, rialzando l’economia portoricana e ridando visibilità al Paese. Secondo alcuni dati, infatti, il tour ha avuto un impatto complessivo di 200 milioni di dollari sull’economia portoricana, aumentando il PIL dello 0,15%.


Che impatto politico e simbolico ha, quindi, il tour mondiale “DeBÍ TiRAR MáS FOToS”? L’album “DeBÍ TiRAR MáS FOToS” è una celebrazione della cultura portoricana e già dal suo primo brano, “NUEVAYoL”, fornisce un’idea delle radici storiche che Bad Bunny ha voluto celebrare con la sua musica. La canzone è un rap costruito sopra un sample della salsa “Un verano en Nueva York”, cantata dal gruppo El Gran Combo de Puerto Rico nel 1975; il testo racconta dell’immigrazione portoricana nella Grande Mela, luogo dove divertirsi e passare un’estate con gli amici, sullo sfondo della costruzione della classe lavorativa, costituita dagli immigrati del Porto Rico e di altri paesi e composta da più persone di quelle originarie della metropoli. I titoli delle canzoni, come “BOKeTE”, rappresentano tradizioni e significati dello slang portoricano che si fondono con l'infanzia di Bad Bunny fino ad arrivare alle origini della sua cultura e anche della sua famiglia, come racconta in “LA MuDANZA”.  I sample di salsa, trombe, i tipici bongos e guiros e le vecchie registrazioni radiofoniche di un'età ormai passata rendono onore e riportano in vita il Porto Rico degli anni ’70 e ’80.


Le date del tour  mondiale “DeBÍ TiRAR MáS FOToS”
Le date del tour  mondiale “DeBÍ TiRAR MáS FOToS”

Il tour  mondiale “DeBÍ TiRAR MáS FOToS”, appena annunciato, si svolgerà in Repubblica Dominicana, Costa Rica, Messico, Colombia, Perù, Cile, Argentina, Brasile, Australia, Giappone, Portogallo, Spagna, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia, Svezia, Polonia, Italia e Belgio; gli Stati Uniti non ne fanno parte. Partendo dal Sud America ed evitandoli, Bad Bunny dichiara di voler così denunciare la situazione della comunità latina negli Stati Uniti e la deportazione di bambini, lavoratori e anziani che sta avvenendo a causa della presidenza Trump, nonché la discriminazione nei confronti di questa comunità a prescindere dal possesso dei requisiti legali di permanenza. Infatti, la ICE, Immigration and Customs Enforcement, è responsabile del rispetto delle leggi sull'immigrazione e sul commercio negli USA ed è autorizzata  dalla legge a fermare chiunque sia visto anche solo parlare spagnolo in pubblico per controllare i suoi documenti e trattenerlo, indipendentemente dal fatto che soddisfi le condizioni legali per risiedere nel Paese. La ICE, conosciuta per i suoi modi bruschi, spesso abusa del suo potere nei confronti della comunità ispanica, come testimoniato da video virali in cui si vedono alcuni agenti che spintonano e aggrediscono gli immigrati. Benito ha scelto di non andare in tour negli USA, quindi, perché molte pattuglie della ICE si appostano fuori da supermercati, partite sportive e perfino cinema per fermare la maggior quantità di immigrati possibile, perciò i suoi concerti, dedicati al popolo portoricano e di tutti gli altri paesi del Sud America, sarebbero terreno di caccia per la ICE.


In ogni caso, però, nel febbraio 2026 Bad Bunny eseguirà una performance all'Half Time Show del Super Bowl. Il Super Bowl è la partita annuale della NFL, il campionato di football americano più importante del mondo. Ogni anno il Super Bowl ha un “Half Time Show”, cioè un concerto tenuto da uno degli artisti più ascoltati ogni anno; per esempio, nel 2025 si è trattato di Kendrick Lamar, rapper afro-americano che ha rappresentato la comunità nera. Tutte le famiglie si riuniscono attorno alla tv il giorno del Super Bowl, per questo l’Half Time Show è un’enorme opportunità per trasmettere messaggi che incitano al cambiamento e che possano arrivare contemporaneamente a bambini e adulti, giovani e anziani. La notizia ha fatto discutere, perché, nonostante la precauzione e la decisione di non svolgere concerti negli USA, Bad Bunny ha accettato l’incarico per il Super Bowl: sarà il primo artista a fare un intero Super Bowl in spagnolo e con questa grande occasione potrà raggiungere un pubblico ancora più vasto e rompere la barriera che divide la musica latina dagli Stati Uniti. Il super Bowl è, ovviamente, una grande fonte di incassi e di nuovi ascoltatori, motivo evidente per cui Bad Bunny non ha rifiutato il ruolo; inoltre, non è un evento indirizzato nello specifico al pubblico sudamericano, perciò ci sono meno possibilità che la ICE o altri corpi nazionali eseguano controlli e arresti tra il pubblico.

La copertina dell'album  “Debì Tirar Màs Fotos”
La copertina dell'album  “Debì Tirar Màs Fotos”

Insomma, Bad Bunny fa delle proprie origini un punto di forza, rifiuta di adattarsi e vuole celebrare e diffondere “l’orgoglio, il senso di appartenenza alla patria che unisce le generazioni”. Oltre alla dichiarazione di ribellione contro stereotipi e discriminazioni, il suo messaggio è rivolto in particolare a chi ha lasciato la propria patria, una situazione ad oggi più attuale che mai tra conflitti armati, opportunità di studio e desiderio di costruirsi una nuova vita lontano dalla propria terra natia: niente è garantito quando si lascia la propria casa, se non la consapevolezza di appartenervi e di poterci prima o poi tornare. Bad Bunny ci invita a dare uno sguardo alla sua cultura e a omaggiare la nostra, qualunque essa sia. “Debì Tirar Màs Fotos”, cioè “Avrei dovuto scattare più foto”: è importante onorare i momenti che viviamo e celebrare le nostre origini e la nostra identità.

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