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Amsterdam

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 3 dic 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

di Claudio Maccalli



Novembre porta con sé un’Amsterdam nuova, sconosciuta a coloro che la vedono solo d’estate, piena di contraddizioni: capita di sedersi in un caffè all'aperto ai bordi della piazza Dam, sorseggiando una buona birra e mangiando patatine, baciati dal sole ancora semi-estivo, ma coperti da una pesante coperta rossa che ripara dal vento. Oppure si rimane colpiti dalle performance degli artisti di strada vestiti con leggere camice rosse, mentre i turisti sono intabarrati nei loro cappotti.

Nulla rende l’Olanda e i suoi abitanti più felici che l’arrivo dell’autunno, con il quale tutto il paese si riempie di luci Natalizie, immergendo i turisti che lo visitano nella tradizionale "gezelligheid", un mix di ospitalità, intimità, comodità e unità.

Ho il piacere di poter visitare questa meravigliosa città spesso, ed ogni volta mi trasmette qualcosa di nuovo: che sia un semplice sorriso da parte dell’autista del tram, una scena divertente che capita di vedere lungo il Prinsengracht - canale residenziale dove i cittadini hanno delle tradizioni alquanto peculiari, tra cui giocare a carte da una finestra all'altra-, un luogo che non ero riuscito a visitare la volta precedente, o semplicemente l’ atmosfera che si respira durante la giornata, anche a seconda del tempo atmosferico. Questa volta, durante una passeggiata serale, è stato un giovane illusionista ad impressionarmi con la sua abilità nell'uso

delle carte. Si chiama Almir ed è un rifugiato scappato dall'Iran, che dopo la traversata del Mediterraneo si è trovato nel centro migranti di Bologna, dove un altro ‘’prigioniero’’, come lo ha definito lui, gli ha insegnato… a giocare a carte! Ora intrattiene turisti nella Rembrandtplein, vicino al quartiere dei musei. La sua simpatia e umiltà sono state disarmanti e ci ha aperto una finestra sulla vita di questi immigrati.

Amsterdam unisce le culture, sorprende, emoziona e con i suoi 400 canali e 120 ponti rimane una delle tappe più ambite d’Europa, ma al di là delle tappe convenzionali, per me rimane la mia piccola grande Amsterdam

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