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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Al Greppi uno spettacolo toccante

di Mirea Mascheri



In onore della "Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne", venerdì 24 novembre si è tenuto in aula magna un incontro organizzato dalla prof.ssa Carmela Pontrelli e da un gruppo di ragazze e ragazzi del corpo studentesco, riconoscibili perché abbigliati completamente in nero con un fiocco rosso sulla parte destra del petto. 

È stato un commovente momento di riflessione che si è aperto con la danza di Sara Cogliati sulle note di “La ragazza dal cuore di latta”, una bella performance caratterizzata da grinta e passione.

Successivamente si è passati alla lettura di brevi racconti scritti dagli stessi studenti: lo spettacolo, infatti, era organizzato dalla messa in scena delle diverse storie, in modo semplice ma efficace, mimando ciò che il narratore raccontava. Storie toccanti, molto diverse una dall’altra, il cui unico punto in comune è stato la presenza di una donna il cui corpo è stato violato da uno o più uomini.

Abbiamo assistito a uomini lascivi che sfogavano le proprie voglie su giovani ragazzine delle elementari, donne uccise dai propri partner, una ragazza che amava la danza classica ma, abusata, ha perso la gioia e l’amore per quello che faceva; in sostanza tante storie diverse, e possiamo affermare che ci sono state mostrate due macro-categorie: alcune ispirate fortemente a casi di cronaca realmente accaduti e altre che lasciavano più spazio all’immaginazione, non perdendo però mai quella verosimiglianza che ha fatto accapponare a tutti la pelle.

Poi, in seguito all’ultimo racconto, tutto lo staff dello spettacolo si è riunito al centro del palcoscenico e, al segnale della prof.ssa Pontrelli, ha urlato “ora basta!”. Allora è apparsa sullo schermo l’immagine di Giulia Cecchetin, la giovane ragazza recentemente uccisa dall’ex fidanzato, ed è iniziato un commovente discorso sull’argomento. Un ragazzo ed una ragazza, alternandosi frase per frase, hanno sottolineato l’importanza di portarla nel cuore e si sono soffermati su un particolare concetto: ora basta, Giulia deve diventare l’ultima donna uccisa.

Inoltre, mi sento in dovere di sottolineare che, come dice la pro.ssa Pontrelli, la giornata del 25 novembre è sì l’occasione perfetta per ricordare questi tremendi eventi, ma, per cambiare veramente qualcosa è necessario pensarci tutto l’anno. Quindi, così come ha giustamente fatto notare uno dei ragazzi intervenuti a fine incontro, quando qualcuno fa una battuta sessista è bene pensare a Giulia e alle molte altre donne che hanno subito violenze solo in quanto tali e, invece di ridere, riflettere.

E, aggiungo, avere il coraggio di sottolineare a voce alta che non è il caso di fare battute sessiste, che alimentano una visione della donna priva di rispetto.

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