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17 anni di silenzio: il caso di Elisa Claps

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 5 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

di Lucia Stucchi


Una storia inquietante, piena di misteri, che ha avuto come vittima una ragazza innocente di soli 16 anni: il caso di Elisa Claps.


Elisa con la madre Filomena
Elisa con la madre Filomena

Chi era Elisa?

Elisa Claps era una ragazza di 16 anni di Potenza, con il sogno di diventare medico. Il 12 settembre 1993 uscì per andare in chiesa con un’amica, promettendo al fratello Gildo che sarebbe tornata per pranzo nella casa di campagna. Ma Elisa non tornò: l’amica, infatti, confessò di averla lasciata andare a un appuntamento, senza più rivederla.


L’ossessione di Danilo Restivo

Il principale sospettato fu Danilo Restivo, un ragazzo solitario di 21 anni, noto per comportamenti inquietanti: spiava ragazze, le perseguitava e tagliava loro i capelli per collezionarli. La ragazza che più di tutte lo ossessionava era proprio Elisa Claps. Elisa, troppo gentile per sospettare il peggio, accettò un appuntamento con lui, convinta che volesse farle un regalo. Non poteva immaginare che quella mattina sarebbe stata l’ultima della sua vita.


Indagini lente e ostacoli

La famiglia Claps iniziò subito le ricerche, partendo dalla chiesa della Santissima Trinità, dove Elisa era stata vista l’ultima volta. Per anni, nessuno controllò il sottotetto della chiesa: il parroco Don Mimì negò ogni richiesta di accesso. Le autorità inizialmente non presero sul serio la scomparsa, dicendo alla famiglia che Elisa sarebbe tornata nel giro di poche ore. Danilo Restivo fu interrogato: si presentò con una ferita sospetta, sostenendo di essersela procurata in un cantiere. Tuttavia, un medico la identificò come una ferita da taglio. I sospetti crebbero.


Una falsa email e nuovi sospetti

L’11 maggio 1999 la famiglia ricevette un’email firmata da Elisa, in cui affermava di essere fuggita in Sud America, di stare bene e di non voler più contatti. Ma l’email fu rintracciata: era stata inviata da un internet point di Potenza. E chi era presente lì quel giorno? Proprio Danilo Restivo, che nel frattempo si era trasferito in Inghilterra e si era sposato.


L'assassino Danilo Restivo
L'assassino Danilo Restivo

Il ritrovamento

Il 17 marzo 2010, dopo 17 anni, i lavori di ristrutturazione nella chiesa della Santissima Trinità portarono a una terribile scoperta: il corpo di Elisa Claps fu ritrovato nel sottotetto, a pochi metri dall’altare. Elisa era rimasta lì per tutto quel tempo, in un luogo frequentato da decine di persone ogni giorno. Le analisi scientifiche rivelarono un dettaglio cruciale: tracce biologiche (DNA) di Danilo Restivo erano presenti sui vestiti della vittima. La dinamica del delitto richiamava un altro caso inquietante.


Un omicidio simile in Inghilterra

Nel 2002, a Bournemouth (Regno Unito), una donna di nome Heather Barnett fu trovata uccisa nella sua casa. Anche in questo caso l’assassino l’aveva mutilata e le aveva tagliato ciocche di capelli. Il responsabile? Danilo Restivo. Le somiglianze tra i due omicidi erano impressionanti: entrambe le vittime erano state accoltellate, i loro capelli erano stati tagliati e le scene del crimine mostravano un comportamento disturbato e rituale.


Le condanne

Nel 2011 Restivo fu condannato all’ergastolo in Inghilterra per l’omicidio di Heather Barnett. Nello stesso anno, in Italia, ricevette una condanna a 30 anni per l’omicidio di Elisa Claps. La Cassazione confermò la sentenza nel 2014.


Il caso nei media

Nel 2023 Netflix ha prodotto la docuserie “Per Elisa – Il caso Claps”, una fedele ricostruzione dei fatti che ha riacceso l’interesse del pubblico e stimolato il dibattito sulla giustizia e la verità. Questa storia ci insegna che la verità può essere nascosta, ma non cancellata: Elisa vive nel ricordo della sua famiglia e nella battaglia per la giustizia che ancora oggi continua.

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