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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

UNA LETTERA ALLA LETTONIA

Aggiornamento: 20 ott 2023

di Gloria Schillaci


Cara Lettonia,

ti scrivo questa lettera come se tu fossi una persona per dirti che sono stati dieci giorni intensi, tanto intensi, in cui abbiamo camminato, lavorato, esplorato e abbiamo imparato cose nuove, ma sono stati anche dieci giorni in cui ho fatto amicizia con nuove persone, giorni in cui abbiamo riso, scherzato e in cui abbiamo avuto modo di conoscerci tra di noi e di conoscere, al di fuori della scuola, la prof.ssa Marcella Molteni per la persona che è, e non per la professoressa che pensavamo di conoscere.

Cara Lettonia, mi hai insegnato che le apparenze ingannano il 99% delle volte, perché anche se all’apparenza poteva sembrare un’esperienza noiosa, posso parlare a nome di tutti e dire che sei stata tutto tranne che monotona. Grazie a te siamo riusciti a migliorare non solo la nostra conoscenza della lingua, ma anche i rapporti interpersonali. Abbiamo capito che le esperienze all’estero vanno vissute come se fossimo a casa nostra, perché alla fine sei stata “casa” nostra per dieci giorni, che possono sembrare pochi, ma in realtà sono tanti, perché si è lontani da casa, ci si trova in un mondo totalmente differente dal proprio, con tradizioni è una cultura completamente diversi dalla nostra. Ritengo anche che per intraprendere un percorso del genere richieda coraggio, proprio perché si è lontani da casa, e perché una persona può spesso ritrovarsi sola, anche se circondata di persone.

Mi hai insegnato ad amare una città diversa dalle nostre, mi hai fatto capire quanto la vita sia speciale e quanto noi diamo per scontato una realtà che non è così ovunque, perché noi viviamo in un Paese lontano dalla guerra, ma da te il conflitto bellico è lì di fianco, le persone probabilmente la mattina si alzano con la paura di ritrovarsi catapultati in una guerra a cui non volevano partecipare. Cara Lettonia, personalmente, mi hai fatto capire il piacere di poter viaggiare e conoscere, che è la cosa più bella che qualcuno possa essere in grado di fare nella propria vita.

Si, cara Lettonia, mi hai fatto sentire a casa, ho apprezzato qualsiasi cosa di te, le strade da percorrere a piedi mentre guardavo ammaliata il centro storico della città, il contrasto tra i palazzi sovietici e i palazzi moderni, le bandiere ucraine a sostegno di un Paese di cui non conosciamo la sorte, ma per cui speriamo e preghiamo ogni giorno che possa chiamarsi ancora “Ucraina”. Mi hai fatto emozionare a teatro al balletto, dove abbiamo visto uno spettacolo fatto a regola d’arte e in cui abbiamo conosciuto in una piccola parte l’arte teatrale russa. Mi hai fatto emozionare mentre cantavamo Vasco Rossi e Raffaella Carrà il lunedì quando abbiamo cucinato il borsch, la famosa zuppa di barbabietole che a primo impatto non sembra un granché, ma che in realtà racchiude una tradizione culinaria antica e diversa dalla nostra. Mi hai insegnato ad apprezzare le piccole cose, come una visita in ambasciata, in cui ci viene spiegato il lavoro che viene svolto; può sembrare una cosa noiosa, ma non lo è affatto, e sapete perché? Perché può rivelarsi una strada che qualcuno potrebbe intraprendere, non noiosa perché si impara a conoscere il mondo, visto con occhi diversi, a conoscere come gli Italiani vivono all’estero, cosa provano e come si sentono.

Cara Lettonia, per la prima volta avrei voluto che il tempo si fosse fermato, per rimanere lì per sempre, per la prima volta vorrei tornare indietro nel tempo per rivivere quei dieci giorni, che a me sono sembrati dieci secondi. È un’esperienza che mi porterò sempre nel cuore e che non dimenticherò mai.

Cara Lettonia, mi hai reso felice semplicemente ricevendo un certificato e facendo una piccola festa per celebrare quei giorni; facendomi imparare a realizzare una matrioska il venerdì pomeriggio, oggetto che abbiamo creato semplicemente con un pezzo di legno, due pennelli e qualche colore, ma che ha rivelato una parte delle nostre personalità e dei nostri gusti. Con una semplice caccia al tesoro fatta per le vie di Riga sei riuscita a farci fare un sacco di risate e tanti discorsi che rimarranno sempre con noi; con una semplice passeggiata in un parco al pomeriggio sei stata capace di farci confrontare e di aiutarci ad aprirci un po’ di più l’uno con l’altra, senza avere paura del giudizio altrui.

Cara Lettonia, ti ringraziamo per l’esperienza che abbiamo vissuto, indimenticabile.


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