di Sara Cogliati
Chiudete gli occhi, dimenticate quello che stavate facendo e immaginate un posto pieno di gente socievole e cordiale; guardate in alto verso il sole caldo che vi illumina il viso, il vento vi sposta delicatamente i capelli e percepite la calma trasmessa dall’ambiente circostante. Sembrerebbe un sogno, un’utopia, eppure per sei ragazze di 3LC ha un nome: Spagna.
Dal 17 al 22 marzo Emma, Lucia, Giulia, Lisa, Sofia e Sara hanno trascorso una settimana a Talavera de la Reina accompagnate dalle docenti Sabrina Ferrante e Fabiana Vendola grazie al progetto Erasmus. Le prime due studentesse sono già ritornate in Italia mentre le altre rimarranno in Spagna fino al 16 giugno.
“Questa prima settimana l'abbiamo passata alla grande. Non ci siamo fermate un secondo.” Lisa ha detto bene, questi giorni sono stati molto intensi perché le ragazze hanno avuto la possibilità di visitare Toledo, città ricca di storia e cultura cristiana, ebraica e islamica, e Madrid, l’affascinante capitale spagnola piena di vita e di arte. Hanno visto anche bellezze naturali uniche come las barrancas de Burujón, ossia solchi d’erosione in un terreno argilloso, e la località de los pinos, un grande parco utilizzato per praticare escursioni, orienteering ed attività fisica in generale. Infine le corrispondenti spagnole hanno mostrato Talavera alle studentesse italiane, che sono state accolte dal vicesindaco nel municipio.
“Ho passato cinque giorni davvero fantastici, tra paesaggi mozzafiato e gente meravigliosa, ho conosciuto persone gentili e accoglienti con cui spero di rimanere in buoni rapporti.” Proprio come ha spiegato Emma, le ragazze si sono trovate bene fin da subito poiché accolte dalla famiglia e dagli amici spagnoli volenterosi di rendere l’esperienza indimenticabile.
“In questa settimana abbiamo avuto un assaggio di quella che è la vita spagnola, che è diversa da quella italiana, soprattutto per quanto riguarda il cibo e gli orari” sottolinea Giulia, la quale ritiene che l’esperienza l’ha portata ha stabilire un confronto tra le due realtà. I sapori e i profumi differenti del cibo sono dati dalla salda cultura culinaria della Spagna contrapposta a quella italiana, anch’essa molto forte. Gli orari invece riguardano lo stile di vita che si adatta alle condizioni climatiche: ad esempio, si mangia più tardi per via del caldo. Avendo più luce si hanno giornate più lunghe: se in Italia gli studenti si coricano verso le dieci di sera, in Spagna è di uso comune andare a letto a mezzanotte. Questo avviene poiché la scuola inizia alle otto e mezza e chi ci vive vicino può alzarsi alle otto senza rischiare di arrivare in ritardo.
Concludiamo l’articolo con il commento della compagna e amica Lucia, che riassume in poche parole quello che tutte e sei le ragazze hanno provato questa settimana:
“Per me ogni scambio è sempre un’occasione da non perdere, infatti cerco sempre di partecipare a tutti i progetti di interazione culturale. In questo caso, mi sono trovata particolarmente bene:nonostante ci abbia passato poco tempo, mi sono subito sentita a mio agio, quasi come se vivessi lì da sempre. Questo secondo me è dato dall’immensa accoglienza della gente spagnola, che ti aiuta ad integrarti nelle loro tradizioni e modi di vivere, facendoti sempre sentire come se fossi a casa. Sono veramente grata di aver conosciuto tante persone fantastiche: per me è stata un’esperienza estremamente positiva che rifarei un milione di volte.”
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