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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Studiare musical

di Sara Cogliati



Non ricordo affatto l’immagine che visualizzai nella mia mente la prima volta che sentii parlare di musical: sicuramente ero troppo piccola per averne un’idea chiara, ma ho la sensazione che già al tempo ne avessi assorbito qualche caratteristica. Infatti sin da bambina adoravo cantare, ballare e recitare: perfino scherzavo declamando ai miei genitori che sarei diventata una performer – poi scoprendo che non ero sarcastica a riguardo. Insomma, ero molto vicina al concetto di musical theatre, che appunto è la meravigliosa combinazione di canto, danza e recitazione.

I due cuori pulsanti di questo genere teatrale - e non solo - sono Broadway, a New York, e il West End di Londra, perché costituiscono le zone più concentrate di teatri di lingua inglese al mondo. Ed è proprio in queste due aree – prima a New York, poi a Londra – in cui è nata la commedia musicale alla fine del XIX secolo.

Nonostante il musical sia un fenomeno anglofono, con il passare del tempo anche in Italia è approdata questa forma d’arte e così sono comparse le prime scuole in grado di formare dei performer completi. La prima sorse a Bologna con il nome di Bernstein School of Musical Theatre (BMST), i cui allievi seguono un percorso triennale conseguendo una laurea di primo grado al termine. Quest’accademia ha valorizzato attori e cantanti di successo, come gli Oblivion, il cui video su YouTube con oltre sette milioni di visualizzazioni “I promessi sposi in dieci minuti” è talmente brillante da essere indimenticabile (qui di seguito il link: https://youtu.be/c9CxZnsbY04?feature=shared). Anche a Milano sono presenti delle accademie, ad esempio la SDM “la scuola del Musical di Milano”, a cui attualmente sono iscritta.

Per quei pochi mesi di esperienza che ho acquisito frequentando la SDM, posso confermare che ogni volta che ci vado mi sembra sempre di atterrare su un pianeta meraviglioso: è una gioia essere circondati da persone, sia insegnati che compagni, che amano il loro mestiere e fanno di tutto per trasmetterti la loro passione. Quest’arte richiede dedizione, concentrazione, determinazione e tanto studio – è un vero e proprio sforzo fisico e mentale – ma l’iniziale fatica non sarà più tale grazie a tutto l’amore che il musical ti regala.

In conclusione, si può pensare che una carriera in quest’ambito sia una bella sfida, certamente non sarà una passeggiata, tuttavia credo che alla fine non esista nessun destino che decide il corso della vita, ma siamo noi medesimi a scegliere dove vogliamo arrivare. D’altronde, è meglio fallire ma sapere di averci provato, piuttosto che vivere con il dubbio che forse un giorno ce l’avresti fatta.

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