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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Studenti al tempo di Covid: COME UN MIRAGGIO

di Gabriele Piazzi



Il 14 settembre mi sono svegliato contento di andare a scuola. Ero quasi emozionato, come il primo giorno che entrai a Villa Greppi, mi sembrava di tornarci dopo anni, invece erano passati pochi mesi. “Che bello! Una settimana a casa!” pensai quando ci lasciarono a casa a febbraio. Il 14 settembre, invece, mi ho detto: “Finalmente, si torna a scuola!”. Certo, le nuove regole che erano state introdotte erano state una novità da metabolizzare, ma alla fine non erano così male.

Ora la cosa che mi manca di più sono senza dubbi i compagni e le chiacchiere, anche durante le lezioni, forse anche un po’ i richiami dei professori. Anche i professori mi sono mancati in passato e mi mancano tuttora, perché ascoltare dal vivo una lezione, anche se la spiegazione è della materia che detesto di più, sembra un bel sogno.

Dopo tre mesi di lezioni online, mi sembrava un miraggio tornare veramente sul banco, e proprio come un miraggio, tanto apparentemente vero quanto fuggevole, non appena mi sembrava di poterlo toccare, è sparito. Poco più di un mese dopo, mi ritrovo qui, davanti ad un monitor, circondato solo da libri e quaderni, cercando di seguire la voce, a tratti alienante, del prof che mi parla di Leopardi alle 8 del mattino.

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