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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Sammy Basso: una vita straordinaria

di Alexandra Toso e Aurora Noli

Sammy Basso è stato un attivista, scienziato e scrittore tra i più rivoluzionari degli ultimi anni. È stato anche il malato di progeria più longevo della storia; ha vissuto per 28 anni e ci ha lasciato il 5 ottobre scorso. È vero: 28 anni possono sembrare pochi, ma Sammy li ha riempiti di scoperte, avventure e conquiste che in pochi sarebbero riusciti a vivere in 100 anni.


Sammy Basso nasce a Schio, in provincia di Vicenza, nel 1995. Alla nascita non presenta alcun segno della propria patologia, ma a soli due anni gli viene diagnosticata la progeria, una malattia rara che causa l’invecchiamento precoce del corpo, ma non altera la mente.


A 10 anni decide, insieme ai suoi genitori, di fondare l’"Associazione Italiana Progeria Sammy Basso" (https://www.aiprosab.org/), il cui scopo è quello di diffondere la conoscenza della malattia e raccogliere fondi da destinare alla ricerca, per portare avanti gli studi su questa patologia.


L’Università di Padova è stata «la sua casa della scienza», dove Sammy ha preso doppia laurea con lode (una delle due in inglese!) in biologia molecolare e dove ha insegnato in vari seminari. Ha scritto svolto ricerche e scritto una tesi sulla possibilità di una sviluppare una cura per la progeria tramite l’ingegneria genetica.

Grazie ai risultati ottenuti, ha permesso di rallentare l’avanzare della malattia, sua e di molte altre persone. Come raccontava in un’intervista, il suo più grande sogno era, infatti, quello di guardare i genitori di un bimbo malato di progeria e dire loro che la sua malattia fosse curabile, che vi fosse una speranza, una via di guarigione.


Purtroppo, pochi giorni fa, il 5 ottobre, la luce di Sammy si è spenta. Si trovava in un ristorante della sua zona, appena tornato da un viaggio in Cina, quando ha avuto un malore improvviso. I soccorsi sono arrivati subito; i medici e gli operatori sanitari hanno provato a rianimarlo per vari minuti, ma Sammy non ce l’ha fatta ad arrivare in ospedale.


Il cantante Jovanotti, di cui Sammy era una grande fan ed amico, lo ricorda così: “La notizia che Sammy se n’è andato, nonostante la sua malattia fosse una minaccia costante, riesce ad essere sorprendente per chi lo conosceva, perché era davvero difficile incontrare qualcuno di più vivo di lui quando era in giro. (…) La sua intelligenza, la sua passione, la cultura e la capacità di armonizzare conoscenze scientifiche ad una fede incrollabile, il suo humour formidabile e la sua mente colorata, mi vengono in mente adesso”.


Sammy era una persona allegra, attiva, una forza della natura: nella sua vita ha incontrato molte persone di importanza globale. Il 7 giugno 2019 è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica, è stato intervistato dalla BBC e altre importanti fonti informative, nel 2013 ha incontrato papa Francesco, che gli aveva personalmente telefonato.

Il presidente del suo corso di laurea, Francesco Argenton, ha affermato: “Una grande passione per la scienza, capacità comunicativa, saggezza, curiosità, amore infinito per la vita. Il suo entusiasmo è stato trascinante nei seminari in cui ha insegnato. Le sue ricerche sulla progeria [...] sono state pubblicate su prestigiose riviste internazionali […] e citate negli studi di […] 109 ricercatori. Ha lasciato il segno e indicato la strada giusta su cui proseguire per trovare una cura […]”.


L’ultimo grande regalo di Sammy alla vita è il suo stesso corpo, donato alla ricerca per consentire al centro americano che lo seguiva di effettuare alcuni esami sulla sua salma.

I suoi funerali si sono tenuti venerdì 11 ottobre: migliaia di persone si sono raccolte al campo sportivo di Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza, per dargli un ultimo saluto.

Durante le esequie il vescovo di Vicenza ha letto integralmente il testamento spirituale di Sammy, che afferma, tra le tante altre cose: "Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita felicemente, senza eccezioni, e l’ho vissuta da semplice uomo, con i momenti di gioia e i momenti difficili, con la voglia di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo miseramente. Fin da bambino, come ben sapete, la Progeria ha segnato profondamente la mia vita, sebbene non fosse che una parte piccolissima di quello che sono, non posso negare che ha influenzato molto la mia vita quotidiana e, non ultime, le mie scelte. Non so il perché e il come me ne andrò da questo mondo, sicuramente in molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non ascoltate! Non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare per com’era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio, né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio."


Dobbiamo ispirarci alla forza e alla voglia di vivere di Sammy. La vita è preziosa…ed è una sola. Per ricordare Sammy dobbiamo davvero rendere ognuna delle nostre vite straordinaria, come lo è stata la sua, arricchirla di curiosità e impegno e soprattutto fare, anche nel nostro piccolo, qualcosa per gli altri, come Sammy ha fatto per tutti i malati di progeria.


"Piuttosto che concentrarmi sui limiti che la progeria impone, preferisco pensare alle tante cose in cui posso fare la differenza."

Sammy Basso

 

 






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