di Omar Masri
Meglio gli umani o i robot? In un mondo dove sembra che si preferiscano i secondi ai primi, in quanto i robot sono considerati più affidabili, c’è una storia interessante che sembra confutare questa teoria.
Ci troviamo a Sasebo, una cittadina di 200mila persone nel sud-ovest del Giappone; parliamo di un hotel sperimentale chiamato Hen na, che non a caso in giapponese significa “strambo”: infatti questo hotel aveva solo dipendenti robot, che risultavano più convenienti in quanto non salariati e pronti a lavorare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Fu creato nel 2015 e ricevette un riscontro mediatico enorme, guadagnandosi pure il Guinnes World Record come primo hotel completamente gestito da robot.
Però, col passare degli anni, si sono palesate sempre più evidenti delle crepe. Ad esempio talvolta, quando pioveva, i robot si bloccavano a causa dell’umidità, così non erano più in grado di salire le scale e non sapevano rispondere nemmeno alle domande più semplici. La goccia che fece traboccare il vaso fu un articolo del Wall Street Journal, che aveva riportato l’esperienza di un cliente tenuto sveglio tutta la notte a causa dell’assistente vocale presente nella sua stanza, che scambiava erroneamente il suo russare con una richiesta di aiuto rispondendo rumorosamente nel mezzo della notte.
L’Hotel ha dovuto provvedere al licenziamento di 243 robot e assumere solo dipendenti umani. Questa storia ha gettato un po’ di ombra sull’affidabilità dei robot e fa da monito per le altre città giapponesi, come Ogaki, che avrebbero intenzione di tentare l’inserimento dei robot nell’organico municipale, data la scarsa natalità giapponese e l’immensa mole di anziani da gestire.
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