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Restare umani: una mattina per Gaza

  • Immagine del redattore: Il Foglio di Villa Greppi
    Il Foglio di Villa Greppi
  • 5 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

di Chiara Corbetta e Martina Dellolio

I partecipanti alla manifestazione mostrano i loro striscioni (foto di Siria Carè)
I partecipanti alla manifestazione mostrano i loro striscioni (foto di Siria Carè)

Venerdì 3 ottobre, la nostra scuola ha vissuto una mattinata diversa dal solito. Alle otto in punto, appena suonata la prima campanella, un gruppo di studenti e studentesse ha scelto di aderire alla manifestazione interna organizzata dalla componente studentesca della Commissione Gaza, in occasione dello sciopero generale indetto in sostegno della Global Sumud Flotilla, contro l’intercettazione delle sue imbarcazioni da parte delle forze israeliane. La partecipazione non era obbligatoria: molti hanno deciso di prendere parte all’iniziativa, mentre altri hanno scelto di rimanere in classe e proseguire regolarmente le lezioni.

L’incontro si è svolto all’aperto, sul prato davanti alla villa, dove gli studenti si sono riuniti in modo ordinato e pacifico. Con il passare dei minuti lo spazio si è colorato di cartelloni, striscioni e disegni preparati nei giorni precedenti, con frasi e immagini dedicate alla pace, alla libertà, alla solidarietà. Dopo una breve premessa introduttiva dei rappresentanti del gruppo organizzatore, è stato spiegato il senso dell’iniziativa: creare un momento collettivo di riflessione e informazione sulla crisi umanitaria in corso con l’intento di promuovere la consapevolezza e il dialogo. Successivamente, alcuni studenti della Commissione Gaza hanno letto estratti e lettere scelti per l’occasione, tra cui un passo dal libro “Un giorno tutti diranno di essere stati contro” di Omar El Akkad, di cui riportiamo un estratto:

 

«La bambina in barella crede che sia la fine. Un uomo le sussurra: “Enti zayy el’amar” (زَيّ القَمَر) — sei come la luna, le dice, ricordandole che è ancora viva mentre tanti altri sono morti.»

 

È stato un momento toccante e profondo, perché le letture selezionate hanno saputo smuovere gli animi degli ascoltatori. Dopo questa prima parte diversi studenti hanno deciso di farsi avanti per presentare i propri cartelloni, i propri disegni o per condividere le proprie riflessioni riguardo i recenti avvenimenti. Uno dei momenti più toccanti della mattinata è stato il minuto di silenzio dedicato alle vittime della guerra. Per un intero minuto il prato si è fermata completamente: nessuna voce, nessun rumore, solo un silenzio profondo e condiviso che ha unito i presenti in un sentimento comune di rispetto e solidarietà. Subito dopo, i ragazzi e le ragazze hanno avuto la possibilità di riunirsi in spazi di confronto spontanei. Dopo la prima ora alcuni studenti hanno deciso di tornare in classe, mentre altri hanno scelto di fermarsi fino alla fine dell’orario scolastico, tutti però con la stessa sensazione di aver vissuto un’esperienza significativa, un momento di ascolto, riflessione e partecipazione consapevole.


Per chi non c’era e avrebbe voluto esserci o per chi vuole capire meglio il senso di ciò che è stato condiviso, l’invito è quello di leggere “Un giorno tutti diranno di essere stati contro” di Omar Akkad. È un libro che non offre risposte facili, ma che insegna a guardare, ad ascoltare e a non restare indifferenti.


Alcuni degli striscioni realizzati dagli studenti (foto di Chiara Corbetta)
Alcuni degli striscioni realizzati dagli studenti (foto di Chiara Corbetta)

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