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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Le canzoni dell’intelligenza artificiale: risorsa o pericolo?

di Riccardo Porta

Frank Sinatra che canta le canzoni di Dua Lipa? Un duetto tra Annalisa e Taylor Swift? Kanye West che canta in italiano? Queste idee, che fino a qualche tempo fa sembravano impossibili e assurde nel campo dell'industria musicale, sono diventate nel corso dell'ultimo anno realtà. Il merito (o la colpa) è da attribuire all'intelligenza artificiale, ormai in grado di riprodurre la voce di persone famose e, così facendo, di poterle far cantare qualsiasi canzone. Su Tiktok e Youtube stanno avendo un grande successo questi improbabili accostamenti generati dall'AI (Artificial Intelligence), che spesso risulta irriconoscibile rispetto ai veri artisti.

Ma perché gli utenti ascoltano cover generate al computer e non da umani? E che rischi ha questa moda sulla vera musica?

Il segreto di questi successi può essere dovuto al fatto che si possano accostare artisti che i fan da sempre vorrebbero vedere assieme. È il caso di Drake e The Weeknd, le cui voci riprodotte da un’AI compaiono assieme in "Heart on my sleeve", canzone creata da un anonimo tiktoker che si fa chiamare "ghostwriter". La canzone ha accumulato milioni di visualizzazioni proprio per aver finalmente unito due degli artisti più apprezzati del panorama musicale, cosa che i fan chiedono da tempo. Situazione simile è stata vissuta da Rihanna e Bad Bunny, due artisti che sono stati fatti collaborare dall’intelligenza artificiale, nel singolo “Por Que”. L'anonimo ha rivelato di aver lavorato per molto tempo nel settore musicale, ma di essersi stancato dell'ambiente tossico e di volersi ora "vendicare" mostrando quanto i cantanti vengano idolatrati senza alcun motivo, facendo ciò che possono fare anche macchine ma in modo più rapido.

Ed effettivamente un grande problema del settore musicale è causato dalle attese spesso troppo lunghe per le nuove uscite (che a volte non sono all'altezza delle aspettative e del tempo avuto a disposizione).

Ma siamo sicuri che sia la stessa cosa avere una nuova canzone del proprio cantante preferito e averne molte ma prodotte "con lo stampino", da un'intelligenza artificiale?

In questo modo, a mio avviso, si va completamente a perdere proprio l'attesa che caratterizza ogni nuova release musicale, e che rende speciale quell'uscita.

Inoltre, parlando di diritti civili, l'AI usa la voce di una persona senza che essa abbia dato il proprio consenso, e può farle dire tutto ciò che vuole: un'evidente ingerenza che rischia di avere anche gravi conseguenze sull'immagine dell'ignaro artista, oltre che conseguenze penali.

Queste cover create dalle intelligenze artificiali fanno capire quanto il settore informatico sia avanzato e migliori di giorno in giorno; l'AI è un ottimo strumento che potrà essere usato in moltissimi campi, e potrà sicuramente anche aiutare l'industria musicale, ma non deve sostituirla.

I fan devono imparare ad attendere la nuova musica, per potersela godere ancora di più.


In foto, la pagina Spotify di ghostwriter, prima che venisse fatta rimuovere da Universal Group per gli innumerevoli diritti violati.


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