di Giulia Bosco
Grazie alle testimonianze della prof.ssa Maria Torre, creatrice e coordinatrice del progetto, e di Jacopo Pirovano, studente partecipante al gruppo Street Art, sono in grado di condividere con voi approfondimenti e curiosità sull’iniziativa che ha come scopo quello di rendere la scuola più bella e colorata. Il progetto è nato inizialmente grazie al Rotary di Merate, un’associazione che si occupa di aiutare i ragazzi nella scelta della facoltà universitaria, che propone agli studenti nelle scuole del territorio di realizzare opere d’arte urbana con l’aiuto di artisti professionisti, ETNIK in questo caso. Teoricamente il progetto avrebbe dovuto concludersi dopo la realizzazione del primo murales, cioè il più grande (sulla facciata principale della scuola); tuttavia, visto il grande successo tra i ragazzi e il rapporto formatosi con ETNIK, la prof.ssa Torre ha deciso di portare avanti l’attività autonomamente attraverso una collaborazione indipendente con l’artista Alessandro Battisti.
Un’iniziativa di questo spessore presenta inevitabilmente delle difficoltà. Una di queste è stata la coordinazione delle varie attività tra i ragazzi. Infatti, data la lontananza dell’artista e il numero elevato di studenti partecipanti, risultava spesso complicato incontrarsi fisicamente per condividere le idee dei ragazzi e integrarle ai progetti di partenza. Inoltre, nonostante gli studenti fossero molto collaborativi, era necessario che fossero seguiti nella stesura del murales per evitare rallentamenti. La prof.ssa Torre e i ragazzi dovevano anche tenere conto delle attività “secondarie” al progetto, quali la pulizia e l’ordine dei materiali e, infine, alla progettazione del disegno che spesso deve essere ricalibrata agli spazi disponibili.
Maria Torre definisce la collaborazione con ETNIK “originale e fresca” perché, a differenza di altri artisti aderenti al progetto del Rotary, dà agli studenti libero spazio alle loro idee, guidandoli, ma lasciando comunque un suo tocco personale nei murales. Sotto la guida esperta di ETNIK i partecipanti progettano e dipingono, come è stato confermato anche da Jacopo. Infatti, senza ETNIK e senza la sua capacità di relazionarsi con gli studenti considerandoli suoi pari, il progetto Street Art non si sarebbe evoluto con questo successo.
Molti ragazzi, come Jacopo, hanno scoperto un talento e una passione per la pittura nascosti fino alla creazione del progetto. La prof.ssa Torre ha spiegato che non è necessaria una padronanza perfetta del pennello, ma che spesso la manualità viene da sé una volta iniziato a dipingere. Il progetto Street Art è quindi anche un modo per gli studenti per mettersi alla prova e uscire dalla loro “zona comfort”, scoprendo nuovi aspetti della loro personalità.
Entrambe le testimonianze mi hanno confermato che la parte più bella del progetto è il clima che si forma nel gruppo. Per Jacopo è proprio questa complicità che si forma tra i ragazzi ad averlo spinto a partecipare ed è anche quello che gli mancherà di più perché, essendo in quinta, l’esperienza sta terminando per lui. L’iniziativa Street Art combina creatività e divertimento, stimolando così gli studenti a realizzare qualcosa di bello per il bene comune.
Con la fine di quest’anno si conclude anche la collaborazione con ETNIK ed è quindi in programma un ultimo grande progetto con la sua partecipazione. Questo non determina la fine del progetto stesso, ma solo una svolta che lo renderà più autonomo. Il murales si troverà sulla facciata posteriore della palestra 1, proprio dietro il primo dipinto, così da chiudere il ciclo della collaborazione con Alessandro Battisti. Riguardo al tema nessuna della due parti ha voluto dirmi niente per non rovinare la sorpresa, lo scopriremo a fine anno!
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