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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

L’ESPOSIZIONE VISIONARIA DELLA FONDAZIONE PRADA


Robert Gober, Arm and Legs Wallpaper (1995-2015)

di Elisa Ratti


Nella periferia di Milano, in un ex complesso industriale in via Largo Isarco, ha trovato sede un’esposizione d’arte moderna caratterizzata da un’articolata configurazione architettonica che combina sette edifici preesistenti a tre nuove costruzioni (podium, cinema, torre): è il risultato della trasformazione di una distilleria risalente agli anni ‘10 del Novecento.

Questa esposizione, voluta e poi fondata dalla famiglia Prada da cui prende il nome, si presenta come una collezione di spazi architettonici all’avanguardia ma anche di innovative proposte di artisti visionari.

La sede permanente della Fondazione è presente nel primo edificio a torre denominato Haunted House (Casa degli spiriti), in cui si svelano le installazioni concepite da Robert Gober (1954), la cui ricerca tocca temi come la sessualità, la natura, le relazioni umane, la politica e la religione. Al secondo piano di questo edificio si trovano lavori storici dello stesso artista, come ad esempio Untitled (1993-94), che rappresenta una enorme scatola di cereali Farina; ma anche altre opere dove l’artista combina elementi della sfera quotidiana dando vita ad oggetti ibridi, decontestualizzati e distorti, come Arm and Legs Wallpaper (1995-2015) dove braccia e gambe sono rappresentate intrecciate con nastri, dando vita a un pattern visivo cromatico che riveste il secondo piano dell’edificio. Altre opere esposte creano suggestioni legate all’infanzia e al corpo.


Robert Gober, Untitled (1993-94)

Il percorso prosegue negli altri edifici, tra cui la sala cinematografica, nella quale vengono trasmessi ininterrottamente cortometraggi inerenti alle linee di forza presenti nei dipinti più significativi della storia dell’arte.

Dal cinema si prosegue verso il podium, dove si possono ammirare sculture in gesso caricaturali, opere di artisti classici come Caravaggio, opere barocche che segnano l’inizio della modernità, installazioni surreali che riprendono il tema della violenza e della morte, nature morte realistiche e fotografie storiche. Questa sezione si identifica nel colore del sangue, nella crudeltà e nella teatralizzazione della stessa.

Come ultima tappa del percorso espositivo si percorrono i sei livelli della torre che ospita il progetto Atlas, che riunisce opere della collezione in assonanza ed in contrasto tra loro.

Atlas raccoglie progetti tematici e temporanei nati dalla collaborazione con artisti di fama mondiale.

Tra le opere che hanno maggiore impatto sui visitatori vi sono la collezione di auto d’epoca americane e la nota installazione ideata da Carsten Holler, che riproduce una serie di funghi appesi al soffitto interamente rosa, raggiungibile seguendo un percorso labirintico e sensoriale.

La mostra merita di essere visitata perché riserva sorprese molto interessanti.

Il costo del biglietto è di 15 euro; ingresso gratuito per under 18.


Carsten Hollen, Funghi

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