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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Intervista impossibile a un pagano della Roma del I secolo d.C.

In una gelida e cupa giornata di febbraio, apparentemente monotona, alla 2LC viene assegnato un compito dalla docente di storia: scrivere un’intervista impossibile. La professoressa Fusi ci ha spiegato le tecniche per realizzare il nostro lavoro e da lì le idee hanno preso vita e si sono concretizzate nella creazione del video che potete vedere qui sopra.

Ma facciamo un passo indietro: cosa s’intende per intervista impossibile? È un insieme di domande, seguite dalle relative risposte, rivolte a un personaggio storico. La creatività sta nel provare a rispondere alle domande come lo avrebbe fatto quel determinato personaggio.

Nel video la scrivente Sara Cogliati ha interpretato il ruolo dell’intervistatrice mentre Lucia Targa, la mia compagna, ha recitato la parte di una comune pagana vissuta nella Roma del primo secolo d.C.

Il cristianesimo, il paganesimo e il dispotismo di Nerone sono alcuni degli argomenti che abbiamo trattato.

L’intervista non si limita solamente a riportare i dati storici. Infatti il nostro intento è stato quello di inserire delle battute ironiche. L’esempio a cui ci siamo ispirati era stato proposto dalla professoressa Fusi, ovvero quello di Umberto Eco. Nelle interviste impossibili da lui ideate l’ironia e l’intrattenimento creano un’unica armonia con le fonti storiche. A partire da questo modello abbiamo aggiunto anche un pizzico di attualità tramite dei paragoni tra l’antichità e i giorni nostri.

Infine abbiamo allestito una vera e propria scenografia per rendere lo sketch più realistico. Abbiamo posizionato due sedie come in un talk show e una pianta sopra un banco per arricchire l’inquadratura. L’ultimo particolare a cui abbiamo prestato attenzione sono stati i costumi: giacca e cravatta per un intervistatore come si deve e felpa azzurra per richiamare il cielo.

Ringrazio la mia classe che ha appoggiato questo progetto, in particolare Sofia Maniero addetta alla regia, e le docenti Fusi e Sala senza le quali non avremmo mai realizzato la nostra idea.


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