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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Interpretare Dante con creatività

Aggiornamento: 30 mar 2021

di Gianluca Di Leo


Questo è l’anno della celebrazione della morte di Dante Alighieri, per questo motivo il professor Antonio Pellegrino, insegnante di italiano, ha proposto un lavoro molto interessante ai suoi alunni: reinterpretare, in maniera artistica e con il medium che preferivano, il canto V dell’Inferno della Divina Commedia di Dante. Noi del FOGLIO DI VILLAGREPPI abbiamo quindi pensato di fargli qualche domanda a riguardo.



Prof. Pellegrino, come le è venuta l’idea?

La letteratura ha una notevole forza suggestiva e riesce a farci immaginare cose e mondi. Quando si legge noi trasformiamo le parole in immagini. Sulla base di questa considerazione ho chiesto ai miei studenti di creare un’opera che fosse ispirata dal quinto canto dell’Inferno, perché ritengo che Dante possa essere una fonte d’ispirazione per generazioni differenti, anche per i ragazzi.


È rimasto soddisfatto dal lavoro dei suoi alunni?

“Mi ha fatto piacere che, dopo i dubbi iniziali (Prof, ma cosa devo fare?, ma io non so disegnare, ma non so cosa fare...) i ragazzi siano riusciti a realizzare opere tecnicamente molto diverse (anche un video con una bellissima coreografia) e decisamente interessanti. Sono in mostra nella nostra classe.”


Riproporrà un lavoro simile ai suoi studenti i prossimi anni?

“Sicuramente, o questo lavoro oppure qualcosa di simile.”


Secondo lei è importante sviluppare la creatività degli studenti, soprattutto in una materia come letteratura?

“La letteratura ha una grande capacità di far crescere la propensione alla creatività: chi legge sa essere originale e tende ad esprimere la sua personalità. È un problema di forme e di tempi: è importante fare in modo che gli studenti si sentano a loro agio e siano messi in condizione di poterlo fare. “


Secondo lei i professori italiani si concentrano troppo sul lato nozionistico degli argomenti?

“Mi sembra una categoria molto ampia... Le conoscenze devono essere una parte significativa della preparazione, ma non basta: a scuola si devono acquisire capacità e competenze, cioè imparare a fare non solo sapere.”


Consiglierebbe ai suoi colleghi di far svolgere più lavori del genere ai loro studenti?

“Ognuno di noi ha un suo stile, un suo modello d’insegnamento. Mi è capitato spesso di rubare e di condividere idee e pratiche. Credo sia necessario costantemente guardarsi intorno.”


Sicuramente il professor Pellegrino ha avuto un’idea molto bella e stimolante, siamo sicuri che i suoi studenti si ricorderanno per sempre del canto V dell’Inferno. La creatività aiuta l’apprendimento e questo approccio sta prendendo sempre più piede nell’insegnamento, man mano che i vecchi professori con metodi più tradizionali vanno in pensione, e, come ogni cosa, anche l’approccio educativo sta cambiando.




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