di Aicha Sawadogo
Come ormai tutti sappiamo da quest’anno è in vigore il nuovo esame di Stato, che però presenta ancora molte incertezze. Scrivere un articolo chiaro e preciso su un argomento così importante mi sembrava, e mi sembra tuttora, un’impresa ardua, e per questo motivo ho preferito porre delle domande al Vicepreside Ivano Sala, che così commenta:
“Penso che il nuovo esame di Stato abbia degli aspetti positivi ed altri meno positivi. Da una parte questo nuovo Esame spinge a lavorare ancora di più sulle competenze, il che può essere un elemento che ha delle positività, dall'altra questa pratica è ancora lontana dall'essere effettivamente introdotta nella didattica curricolare dei docenti, e questo può creare delle difficoltà. Devo aggiungere, però, che i veri problemi della scuola non sono legati alla nuova maturità, ma, per esempio, all'aggiornamento dei programmi (io insegno Storia e Letteratura e voi uscite dalla scuola superiore senza sapere nulla degli ultimi 70 anni di Storia e Letteratura), penso che le classi pollaio siano un insulto, penso che la situazione strutturale degli edifici scolastici sia fatiscente, penso che i fondi destinati alla scuola debbano aumentare e invece ad ogni Legge di Bilancio diminuiscono. Ma nessuno provvede mai a questi che sono i veri problemi della scuola italiana.”
Per quanto riguarda la scelta del Ministero di riformare la maturità, il professor Sala sembra accettarla di buon grado, e a tal proposito afferma:
“Ogni aggiornamento può essere il benvenuto. Forse in questo caso c’è stata un po’ di approssimazione, ancora ad oggi non sappiamo bene cosa sia il materiale che va messo nelle famose buste per il colloquio orale, non si sa bene se e come entreranno l’ASL e Cittadinanza e Costituzione. Anche sulle prove Invalsi siamo sul chi va là. Le nuove tipologia di prima e seconda prova sono ancora in fase sperimentale, per non parlare delle griglie di correzione… Insomma, forse le cose si potevano fare meglio.”
Infine il Vicepreside consiglia ai futuri maturandi di seguire le indicazioni dei loro insegnanti, di prepararsi con tenacia e assiduità, di affrontare seriamente l’impegno dell’Esame finale non tanto perché questo darà una valutazione determinante per il proseguo dei loro studi o della loro attività lavorativa, o perché darà un giudizio sulla loro persona, quanto perché per la prima volta li metterà di fronte a delle persone (la maggior parte dei commissari) che non li conoscono e di fronte ai quali devono sapersi spendere al meglio. “È il valore etico dell’esame quello che credo sia importante. E di fronte a questo per i maturandi c’è l’occasione di prepararsi al meglio e di mettersi in gioco di fronte ad una prova che forse è la vera prima prova importante della loro vita”.
Concludo ringraziando il professor Sala che si è reso molto disponibile e augurando buona fortuna a tutti gli studenti che quest’anno affronteranno la Maturità.
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