di Riccardo Porta
Come ogni anno, in questo periodo l'attenzione di tutti è puntata verso Sanremo, dove dal 6 al 10 febbraio si terrà la 74esima edizione del festival della canzone italiana, ancora una volta condotto da Amadeus.
Nonostante la sua longevità, il festival è ancora un evento estremamente popolare, di cui giornali, televisioni, radio e social continuano a parlare per settimane (sia prima che dopo l'evento).
Estremamente interessante è anche l'impatto dell'evento sul mondo dei giovani: esso risulta infatti uno dei programmi più visti dalla generazione zeta, e sicuramente il più commentato sui social. Eppure, fino a qualche anno fa, non era così: Sanremo era considerato un evento da "boomer", di cui ai giovanissimi interessava ben poco. Come si spiega allora questo cambiamento?
È Amadeus, alla sua quinta conduzione di fila della kermesse, il principale responsabile di questo cambio di rotta, perché è stato in grado, in poche mosse, di modernizzare un evento che effettivamente sentiva sulle sue spalle il peso dei suoi settant'anni. Il conduttore non ha fatto grosse modifiche alla gara, ma ha semplicemente utilizzato meglio gli elementi a sua disposizione: al posto di una gara di grandi nomi, conosciutissimi al grande pubblico di mezza età e ritenuto poco interessante dai giovani, egli ha deciso di lasciare spazio agli idoli della nuova generazione. E così, accanto ai classici nomi della canzone italiana come Giorgia, Iva Zanicchi, Gianni Morandi o Fiorella Mannoia, si sono inseriti esponenti della musica rap, come Lazza e Geolier, e in generale nomi più familiari al pubblico adolescente, come Fedez e Blanco.
La cosa interessante è vedere come questo cambiamento, che sulla carta avrebbe potuto essere pericoloso (c'era infatti il rischio di perdere il pubblico più anziano ma anche più fedele), è risultato invece uno strumento di unione tra le generazioni. E così, i giovani seguono per cinque sere all'anno un programma in cui si esibiscono anche le vecchie glorie della musica italiana, e i meno giovani possono scoprire i nuovi talenti di cui tanto parlano i loro figli e i loro nipoti, spesso scoprendo grandi artisti. È il caso di Lazza, che più volte ha detto che dopo Sanremo viene fermato in strada anche da signore, genitori e nonni.
Un altro elemento che ha contribuito al successo del Festival per la cosiddetta gen Z è stato il Fantasanremo, il gioco in cui "scommettere" su ciò che succederà ai cantanti in gara. Il gioco, nato per scherzo, è ormai un classico di Sanremo e grazie al fatto che si può competere con amici, il suo successo è stato immediato ed ha portato a un ulteriore aumento di interesse per la kermesse.
Insomma, tra l'unione degli idoli di più generazione e tutto l'intrattenimento che lo circonda, il Festival è riuscito a connettere i giovani al mondo della televisione, altrimenti ritenuto "superato". Per cinque giorni all'anno, tutti parlano assieme di un argomento senza età, commentando personaggi famosi, abiti, scene comiche, monologhi e soprattutto musica.
Comments