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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

I segnali d'allerta di un amore morboso

a cura di Claudia Ryan


Ci sono dei segnali, per quanto riguarda la violenza nella coppia, che possono metterci in guardia, bisogna saperli riconoscere. E' importante sapere quali sono sia per i ragazzi/uomini che per le ragazze/donne: i primi, se capiscono che la loro indole li porta verso certi comportamenti, devono immediatamente farsi aiutare da uno/una specialista in psicologia, perchè quel tipo di amore morboso, possessivo, geloso (che porta alla violenza) non li appagherà mai, non gli farà mai conoscere la felicità; le seconde devono chiudere il rapporto e non accettare più di incontrare l'ex partner e stare in guardia.

Ma saper riconoscere quei segnaliè utile anche per tutte le persone che stanno intorno, che possono loro stesse scegliere di intervenire rivolgendosi a un centro antiviolenza.

Qui di seguito potete trovare l'elenco dei segnali d'allerta, tratti dal Corriere della Sera e presenti nel progetto «Abuse is not Love». Eccoli:

1. Indifferenza

Ti ignora perché è arrabbiato, perché non ti considera degna della sua attenzione, perché ritiene importante tutto il resto esclusa te. Non gli interessa nulla delle tue giornate.

2. Ricatto

Ti mette davanti a un ricatto ogni volta che ti rifiuti di fare qualcosa che lui vuole e tu no. Ti dice che allora non lo ami abbastanza, che non lo rispetti abbastanza, che «ricordati: qui sono io che porto a casa lo stipendio».

3. Umiliazione

Ti umilia, di denigra, ti ripete che non vali niente, ti ridicolizza fino a farti perdere autostima, a farti sentire svilita. E poco importa che lo faccia in intimità o davanti a tutti.

4. Manipolazione

Riesce a far prevalere sempre se stesso, le sue azioni, i suoi pensieri. E lo fa convincendoti a dire, a fare e perfino a pensare qualcosa che non ti appartiene e che non diresti, faresti o penseresti mai senza la sua manipolazione.

5. Gelosia

È geloso di tutto quello che fai, di tutte le persone che frequenti, a volte anche dei tuoi successi se minacciano il suo ego. È convinto che la gelosia, anche nelle sue forme più ossessive, sia una sorta di «prova» dei suoi sentimenti. La formula è: lei è mia, e allora non posso accettare un aperitivo con un altro, o la vacanza con gli amici. La gelosia è forse la parente più stretta della violenza. Si chiama possesso ma lui lo scambia per amore.

6. Controllo

Segue ogni tua mossa, lo scopri a controllare il tuo telefonino, vuole sapere sempre dove e con chi sei... Se non è direttamente legato alla gelosia (ed è raro), il controllo è quantomeno un segno evidente della mancanza di fiducia, ma a volte anche una forma di imposizione di regole stabilite da lui, per esempio il controllo su come ti vesti o ti trucchi.

7. Intrusione

È intrusione la sua invadenza o il suo partecipare non richiesto nelle tue relazioni familiari e di amicizia, oppure nelle relazioni che intrattieni online. I piani si mescolano fra loro quindi se insiste per avere le tue password del cellulare o del computer sta esercitando quello che ritiene il suo diritto all’intrusione ma anche il controllo della tua vita.

8. Isolamento

La sua gelosia, la sua manipolazione, la sua intrusione sono tali da averti allontanato dagli affetti, dagli amici, dai colleghi... Non vedi più nessuno se non lui e chi dice lui. Non esci più se non con le modalità decise da lui. Se sei arrivata a questo punto vuol dire che sei vittima di un’opera di isolamento riuscita. L’isolamento a cui ti ha costretta, un passo dopo l’altro, per fare in modo che la tua vita fosse una sua esclusiva.

9.Intimidazione

Ti senti paralizzata nelle tue libertà. Il tuo essere te stessa non gli sta bene e ha cominciato a intimidirti, non importa se in modo esplicito oppure no. Ti ripete che sei pazza. È arrivato a un passo dalla violenza fisica. E ora tu percepisci il rischio, senti la sensazione dell’insicurezza e della paura.


Ogni comportamento che possa essere ricondotto a una di queste parole è un comportamento che nasconde una forma di abuso, di sopraffazione, e saperlo riconoscere come tale è esattamente il punto che fa la differenza fra una relazione sana e una no.

Attenzione, però. Il buon senso, come sempre, è compagno della comprensione e della consapevolezza. Quindi, per intenderci, non stiamo dicendo che se per una volta il partner si mostra indifferente allora è un partner violento. Né che per definirlo violento serve cogliere tutti e nove i segnali appena elencati (in ordine di gravità). Altra precisazione: anche se in questa narrazione ipotizziamo che siano donne, ovviamente non è per nulla escluso che a subire ricatti, intrusioni, manipolazioni etc. possano essere anche uomini.

Nessuno di noi è immune da una possibile relazione con una persona che consideri l'amore un rapporto esclusivo morboso. Inoltre, ragazze, noi donne tendiamo sempre a giustificare chi amiamo e a colpevolizzare noi stesse: non fatelo! E' un approccio sbagliato al problema.

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