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Erasmus in Lettonia: una bella esperienza

Immagine del redattore: Il Foglio di Villa GreppiIl Foglio di Villa Greppi

articolo di Isella Viola - Video di Martina Bonifacio

 

Avete mai pensato di passare una settimana in Lettonia? Noi no, eppure abbiamo avuto la fortuna di partecipare al Progetto Erasmus e partire in direzione Liepaja.  

Stato dell’ex Unione Sovietica, la Lettonia oggi è una delle tre repubbliche baltiche. Nel non troppo lontano 1991 ottenne la propria indipendenza dopo anni di annessione all’URSS. 

Vista la storia alle spalle di questo Paese e le spiacevoli vicende legate all’attualità, la popolazione lettone è segnata da una profonda spaccatura. Da un lato il sentimento anti-russo dilaga affettando anche l’altro lato della medaglia: la grande comunità russa che da sempre vive in questa zona. Proprio per questo motivo tra la popolazione è fortemente diffuso un sentimento di disprezzo e odio nei confronti della Russia, come abbiamo potuto vedere noi con i nostri occhi. Nella capitale sono infissi sui palazzi grandi poster contro Putin, sono poi presenti piccole zone per le strade o nei parchi per ricordare alcune tra le vittime del governo del presidente russo in carica e tantissime bandiere ucraine in giro per le città. Questo profondo risentimento diffuso nei confronti del loro maggior nemico, riflette l’importanza che il popolo lettone dà alla libertà, all’autonomia e alla democrazia, essendo ancora lucidi oggi i ricordi di quella che era l’ormai vecchia Unione Sovietica e di ciò che è stata la guerra.  

Questo scambio culturale ci ha permesso di scoprire una nazione a noi quasi sconosciuta, vivendo per una settimana immersi in una tradizione di gran lunga differente dalla nostra, a casa delle nostre rispettive corrispondenti lettoni nella città di Liepaja, la terza città più grande della Lettonia, a sole tre ore dalla capitale e direttamente affacciata sul mare.  

La città di Liepaja è soprannominata “La città da cui nasce il vento”, proprio perché a causa della vicinanza alla costa è sempre presente un forte vento costante. A proposito di meteo, questa è la cosa che più ci ha colpiti, infatti in Lettonia le temperature vanno da circa -7 a 8 gradi anche a causa del vento ed eravamo obbligati a indossare più strati di vestiti, guanti, sciarpa e cappello.  

Una delle cose che ci ha più destabilizzati, oltre alla temperatura, è stato sicuramente che lì non hanno un vero e proprio orario per il pranzo e per la cena, possiamo dire che mangiano un po’ quando vogliono e hanno fame, infatti abbiamo dovuto spesso pranzare nella mensa della scuola alle 11 del mattino o cenare alle 17 del pomeriggio. Per quanto riguarda il cibo, in qualunque città voi andiate, state certi che vi troverete la “sour cream” in ogni piatto che ordinerete, ovvero la panna acida, una specie di salsa bianca a base di latte che i lettoni amano.  

Un altro alimento che non mancherà mai a tavola sono le patate, cucinate in ogni modo possibile, la carne, tra cui soprattutto le polpette, e la verdura, che molti di loro coltivano nei loro orti.  

Se mai al ristorante ordinerete dell’acqua o una semplice bibita, state certi che vi guarderanno male e vi chiederanno se siete sicuri della vostra scelta, perché lì tutti sono abituati a cenare e pranzare accompagnati da caffè, succo o latte.  

All’inizio della nostra settimana, appena atterrati a Riga, ci è sembrato di essere stati trasportati in uno di quei film dell’antica Russia o Unione Sovietica, con un'atmosfera apparentemente grigia o cupa, l’architettura caratterizzata dall’utilizzo del legno e da molte decorazioni particolari, e la presenza di vasti edifici non ristrutturati dove il tempo sembra essersi fermato al dopo guerra.  

Per arrivare dalla capitale alla città di Liepaja abbiamo preso un pullman con il quale abbiamo attraversato enormi campi e solo qualche piccola cittadina qui e là.  

Una volta arrivati a Liepaja ci ha accolto una città piena di vecchi edifici segnati del tempo della seconda guerra mondiale e uno strano alone di mistero, ma che in realtà nasconde un cuore della città molto più animato.  

Per di più, abbiamo anche avuto la fortuna di arrivare lì durante i festeggiamenti del 400esimo compleanno della città in occasione del quale vengono organizzati concerti, fuochi d’artificio e un percorso in giro per la città con giochi di luce.  

Per concludere possiamo dire che l’esperienza Erasmus ci ha permesso di vivere 24h su 24 la vita dei nostri coetanei in Lettonia, il che ci ha permesso di aprire la mente sotto tanti aspetti della nostra quotidianità e tutto ciò a cui noi siamo abituati (i nostri orari, la nostra scuola, la nostra routine e le nostre possibilità), ma soprattutto, ci ha permesso di riconoscere la fortuna di ciò che abbiamo e di come dovremmo apprezzarlo, ma allo stesso modo di comprendere la bellezza e l’importanza della diversità e delle altre culture che sono interi mondi da scoprire.  

 


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