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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Era ora

di Elena Cazzaniga

Dopo anni e anni di proteste perché fossero riconosciuti diritti alle comunità LGBTQ+ in tutto il mondo, finalmente arrivano i primi risultati (n.d.r. LGBT è una sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender; la lettera Q per chi si identifica come queer o si sta interrogando riguardo la propria identità, creando la sigla LGBTQ, registrata fin dal 1996).

A partire dallo stato del Vaticano, Papa Francesco si è dichiarato favorevole alle unioni civili, riconoscendo il diritto alla famiglia di ognuno. Queste sono le parole che il Pontefice ha pronunciato rivolgendosi al mondo intero: «Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo» 21 Ottobre 2020, Roma.

Anche lo Stato italiano ha fatto la sua parte. Il 4 novembre è stata approvata dalla Camera la legge Zan contro omo-trans-fobia e misoginia. Esaminando in breve questa legge, in discussione dal luglio 2020, essa ha come obiettivo il tutelare le persone LGBTI da violenze e discriminazioni. Viene prevista una sanzione per ogni crimine d’odio, reato che colpisce le persone per quello che sono (aggressioni, insulti, minacce). La legge Zan, perciò, fa in modo che tutti siano tutelati, aggiungendo alle punizioni già citate dalla legge per discriminazioni razziali, etniche, nazionali e religiose, quelle basate su sesso, genere, orientamento sessuale ed identità di genere.

La legge non va ad ogni modo ad intaccare la libertà di pensiero, che è garantita dalla costituzione (articolo 21). L’odio, tuttavia, non è un’opinione. Oltre all’aspetto punitivo, viene anche introdotta la giornata mondiale contro l’Omo-Lesbo-Bi-Trans fobia e vengono, inoltre, previsti progetti nelle scuole per promuovere l’inclusione (articolo 5). La discussione da parte del Senato della legge è ancora in atto ed è, perciò, nell’interesse di tutti continuare a condividere queste informazioni.

La stessa aria di cambiamento la troviamo oltre oceano, dove il nuovo presidente eletto Joe Biden ricorda agli americani i valori di unità e inclusione nel suo primo discorso alla Casa Bianca, invitando tutti, «democratici, repubblicani, indipendenti, progressisti, moderati, conservatori, giovani e vecchi, cittadini metropolitani e delle aree rurali o suburbane, gay, eterosessuali e transgender, bianchi, latini, asiatici, nativi americani», a lavorare insieme per ritrovare lo “spirito americano”.



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