di Giulia Bosco
Il progetto Trans’Alp è uno dei vari scambi proposti dal Villa Greppi. Si tratta di uno scambio transfrontaliero con scopo linguistico-culturale, che offre agli studenti la possibilità di soggiornare e studiare in uno Stato diverso per un periodo di tempo di circa 3 settimane. Martina della classe 4LA e Thea, una studentessa francese della città di Bourg-en-Bresse, hanno aderito a questa iniziativa come corrispondenti e, in questa intervista, ci racconteranno la loro esperienza come studentesse straniere.
Thea, come hai vissuto in generale l’esperienza in Italia?
È stata un’esperienza molto bella e interessante. Ho scoperto molti aneddoti riguardanti gli italiani che prima non conoscevo e che Martina mi ha spiegato. Penso di essere migliorata molto nella lingua e soprattutto nel linguaggio comune utilizzato dai ragazzi, che non avrei appreso seguendo le mie lezioni di italiano in Francia. È un’esperienza che rifarei sicuramente anche se, ora che sono finite le tre settimane, vorrei tornare in Francia per rivedere la mia famiglia e i miei amici e per tornare ad assistere alle lezioni nella mia scuola. Tutto sommato, mi sono integrata benissimo al Villa Greppi e nella famiglia di Martina.
Martina, tu invece cosa ne pensi dell’esperienza in Francia?
Mi sono trovata abbastanza bene con la famiglia, ma non altrettanto con la scuola. Il sistema scolastico francese è molto diverso da quello italiano; ho trovato l’orario troppo pesante, considerando che tornavo a casa alle 18; anche seguire le lezioni non era sempre facile, perché si svolgono secondo un dibattito costante fra professori e alunni e, a volte, stare dietro ai discorsi mi risultava complicato. Tuttavia, penso di essere migliorata molto nella comprensione e nel parlato anche grazie a questi dialoghi continui.
Dal punto di vista sociale, vi sono sembrati più aperti a nuove conoscenze i ragazzi francesi o italiani?
Martina: Preferisco senza dubbio i ragazzi italiani dal punto di vista sociale. Ho trovato la maggior parte dei francesi poco amichevoli e poco interessati a conoscere qualcuno che non sia della loro cerchia di amici.
Thea: Concordo con Martina. I ragazzi italiani mi sono sembrati tutti amichevoli e gentili nei miei confronti. In Francia, invece, non c’è molto interesse per questo genere di cose come accade qui. I ragazzi francesi sono abbastanza spocchiosi purtroppo.
Quali sono le differenze principali tra i professori francesi e italiani?
Thea: Ho notato che in Italia il metodo di insegnamento è omogeneo, in quanto tutti i professori spiegano seguendo un canone preciso. In Francia invece, ogni insegnante utilizza un proprio metodo per spiegare gli argomenti; quindi, non sempre le spiegazioni sono chiare e concise come mi sono sembrate al Villa Greppi.
Martina: Penso che il rapporto studenti-professori in Italia sia più stretto di quello in Francia, perché gli insegnati si relazionano con gli studenti non solo dal punto di vista scolastico, ma anche sociale. Tuttavia, secondo me gli alunni vengono stimolati di più nelle scuole francesi, perché le lezioni sono un continuo confronto tra quello che sa l’alunno e quello che sa il professore; mentre da noi questo confronto è quasi del tutto assente, siamo abituati ad ascoltare e a prendere appunti ed è raro che uno studente partecipi attivamente alla lezione di sua spontanea volontà.
Ultima domanda, consigliereste questo scambio anche a chi non ha una grande padronanza della lingua?
Martina: Sì, perché nonostante tra le lingue ci siano differenze, sul momento si riesce a capire e a farsi capire. È proprio questa la parte bella dello scambio secondo me: mettere alla prova se stessi con le proprie capacità.
Thea: Anch’io lo consiglierei. In un modo o nell’altro si riesce a comunicare, poi con l’abitudine risulta più facile nel tempo. Io sono stata aiutata molto anche dal fatto che gli italiani gesticolano molto.
Grazie mille per aver condiviso la vostra esperienza. Spero che questo articolo sia utile agli studenti del Villa Greppi che vorrebbero aderire all’iniziativa.
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