di Gioia Belloni
Pierre de Coubertin scrisse: “Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla”. Il vero campione non è colui che vince medaglie, campione è chiunque si mette in gioco, senza arrendersi mai di fronte alle difficoltà. Lo sport è una vera e propria scuola di vita: insegna cose fondamentali per chi vuole essere un vero campione, in qualunque ambito.
La perseveranza è la forza motrice di un vero atleta. Non esiste sport in cui non sia necessario lavorare duro. Per ottenere i migliori risultati bisogna allenarsi tutti i giorni, anche per ore se necessario, avere l’entusiasmo di voler imparare sempre nuove cose, con la consapevolezza che non si è mai perfetti.
Non bisogna mai sentirsi arrivati, perché nel momento in cui abbiamo la presunzione di sentirci realizzati perdiamo quella fame di successo che ci spinge a dare il massimo. L’umiltà di un vero campione è ciò che lo sprona a migliorarsi e che porta quindi all’eccellenza.
Ogni atleta è supportato da un team che può essere più o meno ampio a seconda delle sue necessità. Dietro alla vittoria di uno c’è il lavoro di una grande quantità di persone che possono essere fisioterapisti, psicologi, medici, e così via, ma l’unico rapporto davvero fondamentale per un atleta è quello con il suo allenatore. Un famoso giocatore e allenatore di football americano disse: “Un allenatore è qualcuno che ti dice ciò che non vuoi sentire, che ti fa vedere ciò che non vuoi vedere, così che tu possa diventare ciò che hai sempre saputo di poter essere”. Nel rapporto con il proprio allenatore è fondamentale la fiducia reciproca. Si tratta di un dare e avere basato sulla lealtà e sulla disciplina. Un buon atleta parte dal presupposto che l’allenatore ha sempre ragione, così come un buon allenatore si mette sempre in discussione.
Infine arriva il momento della gara o della partita, quel momento in cui ci si gioca un anno o più di lavoro, questo è il momento di tirare fuori il coraggio, la freddezza, per non lasciarsi travolgere dalle emozioni, ma al contrario domarle, usarle come un punto di forza. Comunque, anche nella sconfitta, si riconosce un vero campione, che fa sempre tesoro delle sue esperienze. Nelson Mandela, che non fu un campione sportivo ma nella vita fu un grande uomo, disse: “Io non perdo mai: o vinco, o imparo”.
Sta tutto nell'equilibrio tra mente e cuore, senza la passione non si va da nessuna parte e la passione non è nulla senza la disciplina. Infine la cosa assolutamente fondamentale per un vero campione è non arrendersi, non arrendersi mai!
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