di Aicha Sawadogo
Greta Thunberg è una ragazza, attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. È nota per le sue manifestazioni regolari tenute davanti al Riksdag a Stoccolma in Svezia, con lo slogan Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima).
Nonostante la sua giovane età, riesce con le sue parole e la sua passione a raggiungere i cuori di tutti, facendoci riflettere su una questione molto grave che purtroppo non viene considerata come tale da troppe persone e governanti: il riscaldamento globale.
Greta ha iniziato la sua battaglia il 20 agosto 2018, quando ha deciso di sedersi davanti al Parlamento Svedese per protestare contro i cambiamenti climatici, con l’intento di scioperare fino al giorno delle elezioni (che si sono svolte il 9 settembre 2018). Ancora oggi la giovane attivista si reca ogni venerdì mattina davanti al Parlamento svedese; inizialmente era sola, supportata dai genitori, ma lei ha perseguito i suoi obbiettivi condividendo la sua battaglia anche sui social, con #fridaysforfuture, riuscendo così a varcare i confini svedesi, a tal punto di essere invitata a intervenire durante la Cop24, la Conferenza Mondiale sul Clima, in Polonia.
Il discorso che ha tenuto in questa conferenza, di fronte ad una platea di personaggi illustri, merita di essere ascoltato dall’inizio alla fine, ma io vorrei soffermarmi su alcune sue affermazioni che mi hanno particolarmente colpito.
“Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno, lasciate persino questo fardello a noi bambini. Nel 2078 celebrerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei figli forse passeranno quel giorno con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse mi chiederanno perché non abbiate fatto niente quando c’era ancora tempo per agire. Dite di amare i vostri figli più di ogni altra cosa, eppure state rubando il loro futuro proprio davanti ai loro occhi.
Se le soluzioni sono così impossibili da trovare dentro il sistema, forse dovremmo cambiare il sistema stesso. Noi siamo venuti qua per implorare i leader mondiali di occuparsene. Ci avete ignorato in passato e ci ignorerete ancora. Voi avete finito le scuse, e noi stiamo finendo il tempo. Siamo qui per farvi capire che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.”
Condividerete con me che queste parole sono molto forti, dirette, ci fanno riflettere, o meglio, preoccupare. Esatto, preoccupare, perché si tratta del nostro futuro, di quello delle prossime generazioni, ma soprattutto si tratta del futuro del nostro pianeta Terra. Come ha affermato Greta Thunberg, i grandi leader mondiali continueranno egoisticamente ad ignorarci, fingendo di interessarsi realmente al nostro futuro, ma dobbiamo farci sentire.
In diversi paesi d’Europa i venerdì di protesta hanno visto l’adesione di un numero sempre più alto di persone. Ora Fridays For Future è arrivato anche in Italia. I primi sit-in si sono svolti lo scorso dicembre a Milano, di fronte a Palazzo Marino. L’obiettivo è arrivare ad essere in tanti il 15 marzo 2018, data dello sciopero globale del clima degli studenti #ClimateStrike.
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