di Aicha Sawadogo
In questi ultimi giorni si sta discutendo molto in merito al “bonus cultura”, l’iniziativa lanciata nel 2015 per promuovere la cultura tra i neomaggiorenni.
L’anno sta ormai per finire, ma gli oltre 500 mila ragazzi che hanno raggiunto la maggiore età nel 2018, non hanno potuto usufruire dei 500 euro da spendere in prodotti culturali come libri, biglietti per il teatro, concerti, cinema, ecc.
I fondi per far ripartire questa iniziativa sembrano esserci, a mancare però è il decreto attuativo che sblocchi quei soldi. Lo scorso 23 novembre il ministro della cultura Alberto Bonisoli aveva annunciato di aver firmato il decreto, ma ancora oggi la Gazzetta Ufficiale non ha pubblicato nulla in merito.
La deputata del PD Anna Ascani sostiene che il documento non sia ancora arrivato alla Corte dei Conti e si è rivolta a Bonisoli dicendogli che sta prendendo in giro migliaia di ragazzi.
A rispondere alle polemiche è il sottosegretario alla Cultura Gianluca Vacca, che annuncia
“[…] Si tratta di aspettare che si completino i necessari passaggi tecnici, tra cui quello alla Corte dei Conti, poi il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Per i ragazzi non cambia nulla: chi ha compiuto o compirà 18 anni nel 2018 potrà chiedere il bonus entro il 30 giugno e spenderlo in acquisti culturali entro il 31 dicembre 2019, come abbiamo detto”
Come molti ragazzi che quest’anno hanno compiuto 18 anni (o che presto li compiranno) spero di non dover aspettare a lungo questi “passaggi tecnici”, e che il nuovo governo capisca che ciò che Renzi ha scritto, rispecchia le idee della maggior parte dei giovani: non è giusto tagliare sempre sulla cultura, non è giusto tagliare sempre sui giovani.
Noi siamo il futuro, e penso che un occhio di riguardo nei nostri confronti dovrebbero averlo, perché investire su di noi significa investire sull’Italia.
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