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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Alberto Cazzaniga: un pilastro di Villa Greppi ci ha lasciato


Il FOGLIO DI VILLAGREPPI riunisce in questo post gli interventi di chi ha voluto omaggiare un caro collega che ci ha lasciato prematuramente. Gli interventi sono stati inseriti dai più brevi ai più lunghi.



Non ci sono parole per esprimere il dolore e lo sgomento per la tua perdita, Alberto. Non semplicemente collega saggio, rigoroso ed empatico, ma amico sempre presente nei momenti giocosi come in quelli dolorosi. Sei stato e sei un dono prezioso.

Costanza Velo


Le nostre appassionate discussioni sulla scuola, la politica, la vita, lì nel cortile antistante Villa Greppi, i momenti di divertimento condivisi con studenti e colleghe/i anche cantando e ballando, la tua capacità di raccontare storie di un tempo passato e far rivivere situazioni che coinvolgevano tutti coloro che ti ascoltavano, la tua passione per l'insegnamento, la tua disponibilità....quanti ricordi.

Alberto, un collega, un amico, un uomo che ha amato e vissuto la vita intensamente .

Anna D'Amato


Thank you Alberto for your help, kindness and advice.  Also for your ability to transmit a love for literature to both teachers and students. You will always be remembered.

" I wandered lonely as a cloud

That floats on high o'er vales and hills

When all at once I saw a crowd 

A host, of golden daffodils.......William Wordsworth

Ruth Leliunas


Collega carismatico, preparato, impegnato anche nel volontariato mi ha accolto a Villa Greppi nel lontano 1992 con affetto e professionalità. Abbiamo lavorato per anni in classi parallele del liceo linguistico ed i suoi consigli sono sempre stati di grande aiuto e di ispirazione. Uomo dalla fisicità imponente, si distingueva per la gentilezza d'animo per assertività e la potenza dei suoi insegnamenti. Una vera figura di riferimento. Ci mancherai, Alberto.

Laura Piera Galbiati


Caro Alberto, te ne sei andato …

Ma per sempre rimarranno nei nostri ricordi la tua ferma convinzione nel progetto di quello che stava diventando “il Greppi,” la tua professionalità, la tua disponibilità, il tuo rispetto verso gli studenti, la tua capacità di capire il momento difficile e in modo discreto, di trovare la parola giusta per dare conforto a loro e anche a noi colleghi e le grandi risate per il tuo raccontare in modo divertente i numerosi aneddoti succedutisi negli anni nella nostra scuola.

Caro Alberto per sempre sarai nei nostri cuori.

Grazie

Daniela Mandelli


Alberto, voglio ricordarti così, un collega sempre disposto ad ascoltare e capire, una persona affabile, con un bel sorriso che faceva passare il cattivo umore, un insegnante esigente, ma corretto. Apprezzavamo tutte/i molto anche il tuo look sportivo, ma sempre raffinato (i tuoi maglioni di pura lana inglese, raffinatissimi, erano sempre fonte di complimenti). Voglio ricordarti anche per una tua frase che dicevi spesso ai colleghi, soprattutto a quelli più giovani: “Non siate dei verificatori, ma degli insegnanti, dei mentori per questi ragazzi. Loro cercano in noi una guida. Il resto viene di conseguenza.” Una frase che sottoscrivo e che ci fa capire quanto fosse importante per te la tua professione.

Sicuramente in molti studenti del Greppi e in tutti i colleghi che ti hanno conosciuto, hai lasciato un segno indelebile. Perderti così presto è per noi fonte di grandissimo dolore.

Gabriella Montali


Caro Alberto , ci siamo sentiti per l'ultima volta alla fine dello scorso anno, per gli auguri ,e, inevitabilmente, siamo finiti a ricordare gli anni trascorsi insieme al Greppi, soprattutto i primi, quelli della maxi sperimentazione di cui tu sei stato una colonna portante.  Sono stata lieta di sentirti sereno, nonostante le tue condizioni di salute, soddisfatto del tuo trascorso, ancora animato ,nel rievocare quegli anni ,da quell'entusiasmo che mettevi nel tuo lavoro e che è  stato contagioso per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di lavorare al tuo fianco.

Sei stato un Prof con la P maiuscola, un punto di riferimento per studenti e colleghi, un grande professionista, sempre attento e pronto all'ascolto , comprensivo e disponibile.

Voglio pensarti ora in una dimensione più  lieta , in compagnia di Gilberto, Francesco, Patrizio, Teresa vegliare come nume tutelare sulla scuola che 50 anni fa hai contribuito a fondare.

Irma Battagliese


È bello pensare come alcune persone riescono a lasciare un segno indelebile, Alberto è tra loro. Quando ripenso ad Alberto Cazzaniga non posso farlo che con il sorriso sulle labbra. Mi viene in mente la sua arguta ironia durante i consigli di classe, che li rendeva più piacevoli, le sue battute in dialetto, oppure gli aneddoti villagreppini che, seppur conoscevamo già il finale, ci facevano comunque ridere a crepapelle ogni volta. Ricordo l'arrivo a scuola il lunedì mattina, quando, davanti all'ingresso, lui, Giovanni Citterio e altri colleghi, commentavano animosamente le partite del weekend. 

Alberto era una bella persona, solare, piena di vita: amava la compagnia, ballare, andare in bicicletta. Amava il suo lavoro, che svolgeva con passione, ed è stato uno dei fondatori di Villa Greppi, un vero pilastro di questa scuola che era caratterizzata da gioia, condivisione, voglia di fare, creatività. Alberto è stato un caro collega che ricorderò sempre con affetto, non ci frequentavamo fuori dalla scuola, se non a qualche incontro del PD o a qualche festa tra colleghi, ma la sua dipartita mi ha lasciato una profonda tristezza.

Claudia Molteni


Grande persona, grande professore; il suo cuore è sempre stato al Greppi. Ottimo esempio di altissima professionalità.  Personalmente lo conoscevo molto bene per essere cresciuto accanto a lui, nello stesso condominio di Montesiro.  Da vicepreside spesso firmava i miei ritardi per le vaccinazioni all'Ospedale di  Monteregio; oltre alla lingua inglese, sovente utilizzava espressioni dialettali di cui andava molto fiero. Impegnato in politica come segretario di partito a Besana, era stimatissimo da tutti e con una grande passione interista. Fosse stato per lui, non avrebbe mai smesso di insegnare. Per noi ex ragazzi e alunni del Greppi rappresentava un grande punto di riferimento, perché lui e la scuola erano come un'anima sola. Grande eleganza  (famosa la sua pelliccia), puntualità e professionalità. Grande cultura, riusciva sempre a trovare dei collegamenti con tutti i cuori con estrema semplicità ed empatia. Da poco era diventato nonno, marito di Bice, una storica maestra delle elementari di Besana. Spesso la domenica mattina ci incontravamo al cimitero di Montesiro dove mi dava consigli preziosi sul Greppi. 

Grazie di tutto Alberto, un caro saluto da tutto il Greppi.

Dario Maria Crippa


“Chi viene oggi a farci supplenza?” 

“Cazzaniga” 

Credo siano state queste le parole che hanno preceduto il mio primo incontro con Alberto, quando ho cominciato, da studentessa, il triennio linguistico a Villa Greppi. Ed entra in classe questo signore alto, coi baffi, che parla un ottimo inglese, con una voce che all’occasione sa diventare tonante: autorevolezza immediata. 

Non sei stato mio insegnante, Alberto, ma nella piccola comunità scolastica della Villa Greppi di allora era facile conoscersi bene. E la passione per l’inglese ci ha subito avvicinati. Così, quando ad alcuni docenti giapponesi, in visita alla nostra scuola, mi hai presentata quasi con entusiasmo dicendo “She’s my student”, mi sono sentita subito adottata. E la tua guida paterna ed affettuosa mi è stata di supporto anche quando sono tornata a Villa Greppi ad insegnare. Abbiamo condiviso tanti momenti importanti della vita della nostra scuola, ma il singolo ricordo che più vivido riaffiora in questo momento è ancora legato a quegli anni di studentessa. 

Era proprio questo periodo dell’anno, Carnevale. Nell’atrio davanti all’aula azzurra, su in Villa, noi studenti stavamo festeggiando, e siete arrivati tu, noto militante politico di sinistra, ed il prof. Ubiali, altrettanto noto rappresentante di Comunione e Liberazione. Acconsentendo di buon grado al rovesciamento delle parti che ci ispira il Carnevale, vi siete prestati allo scherzo che vi abbiamo proposto: il prof. Ubiali ha intonato deciso “Bandiera Rossa”, mentre tu, a seguire, hai cantato “Salve, o Regina”, con toni possenti e vibranti, lo sguardo rivolto in alto ed il braccio proteso in avanti nell’invocazione. Pubblico in visibilio! Questa, Alberto, non me la scordo più. 

Ti voglio bene, 

Fabiana Vendola


Se migliaia di studenti possono vantarsi di aver studiato a Villa Greppi, vissuto emozioni forti, respirato un'aria di rinnovamento e piacere culturale, è merito anche di Alberto Cazzaniga il nostro ex collega che con la sua lungimiranza e volontà innovativa ha contribuito a creare una scuola nuova sperimentale per gli anni ’70. I suoi viaggi a Roma per ottenere i consensi e le liberatorie alle sue visioni lo hanno alla fine premiato. Alberto diceva che "Villa Greppi è sempre stata un po’ garibaldina come scuola, ha avuto un proprio spirito, quando è nata è stata una vera e propria avventura, con tanti insegnanti giovani che arrivavano anche da Milano e davano il loro contributo a questo progetto coraggioso che creava figure professionali nuove. Noi insegnanti, e anche i nostri ragazzi, sentivamo che stavamo facendo qualcosa di rivoluzionario in un luogo bellissimo, ci sembrava di poter cambiare il mondo".

Voglio ricordare a proposito l’attivazione della lingua russa nell’indirizzo linguistico, per la prima volta in tutto il Paese. Dai suoi studenti è ricordato ancora oggi per la sua passione, il carisma, la capacità di ascoltare e dare saggi suggerimenti. Era capace di coinvolgere e mettere a proprio agio tutti infondendo fiducia. Alberto era una persona seria, professionale ed empatica.

Voglio ricordare le altre sue grandi passioni: la politica, la bicicletta e soprattutto la sua incrollabile fede interista. Ogni lunedì, prima di entrare in classe oppure durante il lungo intervallo, si formava il solito gruppetto dei docenti ammalati di calcio e si discuteva della domenica calcistica. Lui faceva il direttore d’ orchestra, sempre a vantare i meriti della sua squadra o difenderla dagli errori degli arbitri. Non si rassegnava mai.

Durante gli ultimi anni, quand’era già in pensione, si è occupato di volontariato ed anche di insegnare la lingua inglese agli adulti presso l’università della terza età. Anche qui ha lasciato il segno. Si preparava accuratamente e con impegno mesi prima delle lezioni, aveva una particolare passione per la poesia inglese.

E’ stato il mio tutor durante l’anno di prova pre-ruolo. Mi sento privilegiato, fiero ed orgoglioso per questo. Grazie Alberto.

Un caro ricordo

Ivano Oliva








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